DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
ALLE AUTORITÀ E AI CITTADINI
AL SUO ARRIVO NELLA CITTÀ DI ALATRI
Signor Ministro,
signor Sindaco,
carissimi fratelli e sorelle di Alatri.
1. Desidero manifestare il mio vivo apprezzamento per le cortesi
espressioni, con le quali l’illustre rappresentante del Governo italiano e
il primo cittadino di Alatri, interpretando i fervidi sentimenti dell’intera
cittadinanza in questo particolare momento, hanno voluto porgermi il loro
cordiale benvenuto. A loro, alle personalità civili e religiose, alle care
comunità di Alatri e di Anagni, unite da vincoli ecclesiali nella persona
del vescovo, monsignor Umberto Florenzani, porgo il mio affettuoso
ringraziamento per questa calorosa accoglienza, nella quale mi piace vedere
una lodevole riprova del noto senso di ospitalità delle genti della
Ciociaria.
2. Sono venuto per esprimervi la mia affezione e la mia stima per la vostra
antica città, a cui sovrasta la famosa Acropoli, che già formò l’orgoglio
del fiero popolo degli Ernici, e oggi costituisce una rara testimonianza
della più perfetta costruzione ciclopica conservata in Italia.
Ma sono venuto, soprattutto, per esprimervi la mia soddisfazione nel sapere
quanto fervida sia stata la vostra tradizione religiosa attraverso i secoli,
e quanto sia al presente viva e operante la vostra fede cristiana, sulla
scia dei grandi esempi a voi lasciati dagli antenati.
Di questi, una figura esemplare è certamente il vostro santo patrono san
Sisto I, papa e martire, di cui quest’anno ricorre il quarto centenario del
rinvenimento delle sacre spoglie avvenuto nel 1584 nella vostra magnifica
cattedrale. La devozione a questo santo pontefice non ha mai cessato, lungo
i secoli, di essere nel cuore dei fedeli non solo di questa comunità, ma di
numerose altre, fra cui quella di Alife. L’esempio di questo grande papa, il
quale non esitò ad affrontare il martirio al tempo dell’imperatore romano
Adriano, vi sia di incoraggiamento nella vostra quotidiana testimonianza a
Cristo e nel vostro continuo sforzo per condurre una vita sempre più
ispirata alle esigenze del Vangelo e agli insegnamenti della Chiesa.
Questa visita vuole essere altresì un incentivo a non venire mai meno al
vostro prezioso patrimonio di fede e di sensibilità religiosa, di cui
risplende la storia della vostra città non solo per lo zelo dimostrato dai
pastori, ma anche per la generosa risposta dei fedeli.
3. Cari alatrini, vi esorto a continuare il vostro cammino di fede in
armonia con le vostre profonde radici culturali e spirituali e con quella
coscienza cristiana, libera e forte, che contrassegnò il papa martire, san
Sisto.
In questa ricorrenza giubilare, non cessate pertanto di invocare il vostro
celeste patrono, che vi è stato vicino nei momenti più difficili della
vostra storia. Egli non mancherà di esaudirvi, se saprete unire alle vostre
legittime aspirazioni di progresso sociale ed economico, industriale e
culturale, la preoccupazione per una continua crescita in campo morale e
spirituale, la quale è pure premessa indispensabile per una pacifica e
fraterna convivenza.
Accompagno questi pensieri e questi voti con la benedizione apostolica che
volentieri ora impartisco a tutti voi qui presenti e ai vostri cari, con
particolare pensiero per i bambini, i malati e gli anziani.
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