Tra
gli illustri premiati della sezione internazionale
Gianni Letta, Mario Baccini e Antonio Catricalà.
V edizione del Premio
Bonifacio VIII: conquistata la meta prefissata.
Il successo riscosso tra la cittadinanza ha confermato
l’importanza di questa manifestazione di alto livello.
La
meta è stata conquistata. L’Accademia Bonifaciana,
rappresentata dal presidente Cav.Dott. Sante De Angelis,
può ritenersi più che soddisfatta. Ma è qualcosa di più
di semplice soddisfazione quando la meta di cui stiamo
parlando era stata suggerita dal Santo Padre Giovanni
Paolo II in persona, che in occasione del conferimento
di un premio ormai storico auspicò che “l’Accademia
Bonifaciana contribuisca con ogni sua utile iniziativa
alla costruzione di un mondo più giusto e fraterno,
nella promozione degli autentici valori umani e
cristiani, e che il “Bonifacio” diventi il segno nel
mondo di una vera cultura della Pace ed un momento
insostituibile e di grande prestigio per promuovere la
terra di Ciociaria…” Questa V edizione ha dimostrato che
l’input del caro Papa Wojtyla è stato seguito e
continuerà ad esserlo, perché la manifestazione del 10
novembre è stata si una meta, ma non intesa come punto
di arrivo, come fine ultimo, ma come prosieguo di
un’attività costante per una cultura della pace che non
và mai abbandonata, sottovaluta, ma va tenuta in grande
considerazione. Proprio per questo, anche quest’anno, il
titolo del Premio Bonifacio VIII non poteva che essere
questo, “per una cultura della pace” appunto, una frase
che l’Accademia ha innalzato a suo personale motto. Ogni
edizione che passa si allargano gli orizzonti e i
confini dell’attività dell’associazione di Sante De
Angelis che si avvicina a grandi passi a divenire un
“segno nel mondo” – riprendendo ancora una volta le
parole di Giovanni Paolo II – poiché non è solamente una
riconosciuta ed apprezzata realtà locale; il sodalizio
anagnino, che ha sede nel palazzo papale della città,
grazie alla istituzione dei due premi, nazionale e
internazionale, ampia il suo raggio d’azione oltre le
mura cittadine, oltre la penisola italiana, e ne è forte
testimonianza la dichiarazione pubblica del presidente
De Angelis, durante la manifestazione, di una sua
imminente visita in Libano, a Beirut, per incontrare il
contingente italiano in missione in quei e luoghi ed
altra prova di questa crescita è la folta rosa dei
premiati di questa edizione. Personaggi italiani del
calibro dell’On. Dott. Gianni Letta, ex sottosegretario
alla Presidenza del Consiglio nei governi Berlusconi
nonché affermato e stimato giornalista, del Vice
Presidente del Senato Mario Baccini, dell’Avv. Prof.
Antonio Catricalà, presidente dell’autorità garante
della concorrenza e del mercato e di altri nomi illustri
di protagonisti indiscussi, per loro merito, a livello
internazionale. Una serata cosi non può dimenticarsi e
per rimanere impressa, sia fisicamente che
sentimentalmente, è stato emesso per l’occasione anche
uno speciale annullo filatelico dalle Poste Italiane,
distribuito durante la cerimonia di premiazione dagli
impiegati dell’ufficio postale anagnino. Raffigura il
volto di profilo di Bonifacio VIII e ricorda con una
scritta la V
edizione del premio e il 704° anniversario della
perdonanza bonifaciana. Proprio quest’ultima ricorrenza
è stato un altro dei punti focali del premio di
quest’anno, tant’è che è stata nuovamente riportata ad
Anagni la “Bulla Indulgentiarum” di Bonifacio VIII – il
manifesto della sua “politica” di perdonanza e
indulgenza sfociata poi nel famoso primo giubileo della
storia da lui indetto – proveniente dalla diocesi dei
Marsi, luogo che intreccia la sua storia con quella
della Ciociaria. In realtà l’Accademia aveva avuto a che
fare con questo prezioso documento già in due precedenti
occasioni: nella cerimonia dell’anno scorso dove
la Bulla, in occasione del premio
bonifacio, venne consegnata nella mani del Cardinale
Paul Paupard e quest’estate, quando una sua delegazione
è stata invitata al Corteo Storico Bulla Indulgentiarum
tenutosi a Cerchio, nel territorio marsicano. Ma
torniamo ora al cuore del discorso. Il 10 novembre è
stato il giorno culminante del Premio Internazionale che
è cominciato il 3 con la presentazione ufficiale nella
Sala dello Schiaffo del palazzo Bonifacio VIII dove è
stato anche inaugurato il gonfalone dell’Accademia. La Sala della Ragione del comune
di Anagni anche quest’anno ha ospitato onorevolmente
l’evento; gremita di gente ha atteso l’arrivo dei
numerosi premiati e si è prestata a teatro per le
esibizioni del coro Pro Arte del maestro Maurizio
Sparagna e della Banda della Scuola Trasporti e
Materiali Esercito Italiano diretta dal Maresciallo
Fioravante Santaniello. Ed è dalla bacchetta di
quest’ultimo che ha avuto il via la cerimonia sulle note
dell’Inno di Mameli e dell’Inno della Stato Pontificio,
ascoltati in piedi e in rigoroso silenzio dagli astanti.
Gli applausi ancora non terminano e, sorridente ed
efficiente come ogni volta, il Prof. Gaetano D’Onofrio
ha fatto gli onori di casa, dando il benvenuto al
pubblico. Un’altra interessante novità di questa
edizione è stata proprio la presentazione, gestita in
una sorta di staffetta dall’appena menzionato D’Onofrio
– che ha introdotto la parte iniziale dei discorsi – e
da un volto noto della televisione pubblica italiana, il
Dott. Luca Di Nicola, giornalista ed ex-conduttore di
Uno Mattina, che ha proseguito a dirigere la cerimonia
in modo professionale e serio, senza rinunciare a
divertenti battute sugli ospiti che hanno reso piacevole
la sua conduzione. Un altro momento musicale ha
riscaldato il pubblico: il coro Pro Arte ha eseguito
l’Inno dell’Accademia Bonifaciana, “Fede,Scienza e
Virtù”, composto dal Prof. Cesare Marinacci, docente al
Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma nonché
direttore artistico del premio. Le voci amalgamate
all’armonioso suono del pianoforte, suonato dal maestro
Marco Attura, hanno diffuso le parole dell’inno che
narra di Bonifacio VIII e delle sue opere. Dopo le
piacevoli esibizioni musicali si è dato spazio ai
discorsi iniziali di benvenuto, inaugurati dal primo
cittadino, il Sindaco di Anagni Carlo Noto, che ha
salutato tutti gli ospiti, ringraziato l’Accademia
Bonifaciana e rivolto un saluto particolare a Mons.
Lorenzo Loppa, vescovo della diocesi Anagni-Alatri e
presidente onorario della stessa Accademia, che ha
definito un’ottima guida per l’intera popolazione
anagnina. Ed è stato proprio il vescovo a prendere la
parola dopo di lui; nel suo discorso ha riassunto in
breve la storia del Premio Bonifacio ed ha fatto i
complimenti all’Accademia per il lavoro che svolge; ha
ricordato anche la figura del papa Caetani che con la
proclamazione del primo giubileo ha lasciato un segno
indelebile nella storia, non solamente della Chiesa, ma
di tutti gli uomini. Proseguendo con gli ospiti è stata
la volta dell’Assessore alla Cultura della Provincia di
Frosinone Danilo Campanari che ha portato i saluti
dell’Amministrazione e, anche lui soffermandosi sulla
figura di Bonifacio VIII, ha rimarcato che “dobbiamo
essere orgogliosi di questo Papa, non dobbiamo mai
vergognarcene”. Tra le autorità civili non poteva
mancare una figura di spicco per la nostra provincia, il
Prefetto Dott. Piero Cesari, tra l’altro uno dei
premiati della serata, che ha commentato il Premio
definendolo un onore per
la Ciociaria e, parlando poi di
Bonifacio VIII, ha ironicamente detto che “il suo unico
neo è stato quello di aver incontrato Dante Alighieri,
che di lui ha scritto quel che tutti sappiamo”. Il filo
conduttore dei discorsi è stato quello dell’orgoglio per
questa nostra terra e il riconoscimento all’Accademia
per l’ottimo lavoro che svolge. Il Sen. Mario Baccini ha
infatti ricordato le sue origini ciociare, da parte
della madre e ha detto che “la
Ciociaria ha dato tanti uomini e donne
alle nostre istituzioni”; Si è augurato che “il
messaggio di pace di questo evento possa rimanere
“intrappolato” nella rete solidale che si sta creando.
Quando la solidarietà diventa fraternità allora possiamo
dire di aver raggiunto il massimo” e ha definito
l’Accademia Bonifaciana come il famoso “cucchiaio” di
cui parlava S.Agostino per svuotare il mare, che in
questo caso rappresenta il male che c’è intorno a noi.
Dopo il vice presidente del Senato il consulente morale
ed ecclesiastico dell’accademia, Mons. Valentino
Miserachs Grau preside del Pontificio Istituto di Musica
Sacra di Roma, ha raggiunto il palco per il discorso
confessando di “essere emozionato di trovarsi nella
terra di Licinio Recife, che studiò al Collegio Leoniano”
ed ha arricchito il suo saluto concludendo con un
“piccolo pensiero spirituale: e’ importante premiare le
persone meritevoli la virtù, ma ciò nulla aggiunge al
loro valore; è invece un grande contributo alla società
che deve prenderli come esempio.” Ha succeduto in
scaletta il Console di Malta presso San Marino, Luigi
Lombardo, che con vero piacere ha “aderito all’invito a
questo importante simposio in cui vengono trattati temi
culturali, di pace. Io vengo da L’Aquila, dalla città di
Mons Ottavini, ex vescovo della diocesi Anagni-Alatri, e
ho potuto vedere che queste due realtà hanno un profondo
legame. Quella di stasera è una splendida manifestazione
per creare le fondamenta per la pace, l’amicizia e la
collaborazione tra i popoli.” L’ultimo discorso, ma non
tale per importanza, è stato quello del Presidente Cav.
Dott. Sante De Angelis il quale ha esordito con i saluti
di rito a tutti gli ospiti seduti dinanzi a lui, le
autorità civili,religiose e militari e poi si è rivolto
a tutti i presenti in un lungo ma appassionato discorso
in cui ha ringraziato la Congregazione delle Suore
Cistercensi della Carità “alla quale sono legato fin
dalla mia prima fanciullezza e che
la Provvidenza ha poi voluto che
diventassi il Postulatore della Causa di Beatificazione
e Canonizzazione della loro fondatrice, la serva di Dio
l’anagnina Suor Claudia De Angelis della Croce”; ha
menzionato i messaggi pronunciati per l’occasione dal
Santo Padre Benedetto XVI , dal Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano , dal Prefetto Cesari e
dal Presidente del Consiglio Regionale del Lazio On.Guido
Milana; nel suo discorso non sono mancati anche cenni ad
iniziative che l’Accademia ha intenzione di
intraprendere come la visita presso il Comando Unifil
Onu in Libano, la creazione di una Scuola di Formazione
all’impegno religioso,sociale e politico con relatori
d’eccezione come il Prof. Veronesi, il Rabbino Capo di
Roma e i cardinali Marchisano e Poupard, il gemellaggio
ufficiale con la “The Anglo Italian Institut” –
Università di Worcester ed infine l’incontro con il
Patriarca di Venezia, il Cardinale Angelo Scola, per il
conferimento del Premio Internazionale Bonifacio VIII:
il presidente De Angelis ha poi elencato tutte le
iniziative portate a termine dall’Accademia quest’anno
e, ringraziando tutti coloro che hanno collaborato, ha
inaugurato la cerimonia vera e propria con la consegna
del primo premio nazionale. L’ambita opera bronzea del
Maestro Egidio Ambrosetti raffigurante Bonifacio VIII,
indiscusso “marchio di fabbrica” del Premio, è stata
consegnata al presidente della Banca Popolare del
Cassinate Dott. Donato Formisano che ha promesso di
voler sostenere economicamente questa iniziativa già dal
prossimo anno; a Pietro Vertechi, autentico genio
ciociaro, studente liceale che ha vinto le Olimpiadi
Nazionali di Matematica e si è classificato al quarto
posto di quelle internazionali; alle religiose dei Sacri
Cuori di Gesù e Maria di Roma salite sul palco assieme a
5 bambini che hanno regalato al pubblico un momento di
tenerezza recitando all’unisono una poesia scritta
insieme alle suore dal titolo “Spendi l’Amore”;
all’illustre cittadino di Trevi nel Lazio, Porfirio
Grazioli che ha ricordato l’importanza del dialetto e
proprio con una frase del suo paese ha salutato il
pubblico “Parla come magni ca’ pure te capiscio”; al
vaticanista dott. Gianluca Barile; al maestro Itala
Bolano, che conduce un’intensa attività artistica con
pitture dedicate a Mario Luzi, alla vita di Cristo e
alle vicende di Napoleone; al Commendatore al Merito
della Repubblica Italiana e dell’Ordine di San Silvestro
Papa Antonio Mario Carofalo; ad un altro noto
vaticanista, che attualmente scrive per “Il Giornale”,
il dott. Andrea Tornielli; ad un ospite d’eccezione, un
discendente del famoso papa a cui è intitolato il
premio, il Conte Gelasio Caetani D’Aragona Lovatelli, il
più noto winemaker italiano nonché instancabile
raccontatore del vino; al Gruppo Medievale Colle
S.Angelo di Anagni che è entrato sfilando e danzando,
rappresentato dalla Signora Anita Russo; ed infine,
l’ultimo premio nazionale, è stato consegnato alla Banda
della Scuola Trasporti e Materiali dell’Esercito
Italiano, che nuovamente è salita e si è schierata sul
palco per eseguire una marcia a chiusura della sezione
“nazionale” del premio e per introdurre quella
Internazionale. Ed è proprio questa sezione che annovera
gli insigniti più prestigiosi a cominciare dal Vice
Presidente del Senato Baccini che entusiasta commenta:
“Ricevere il Premio Internazionale “ Bonifacio VIII “ è
per me , cari amici di Anagni, un momento importante
della mia vita personale e politica perché è un premio
che mi fa riflettere su questa grande utopia che è
la Pace. E’importante
discutere di pace, troppe volte siamo presi dalla nostra
vita quotidiana e ci dimentichiamo che molti popoli del
mondo non conoscono quello che per noi è un dato di
fatto scontato e normale e cioè vivere in pace insieme
alle nostre famiglie. Signor presidente De Angelis, è
grazie a te e all’Accademia che tu cosi ben rappresenti
che siamo oggi qui a dare, ognuno per la propria parte,
un contributo per promuovere gli autentici valori umani
e cristiani per creare un mondo più giusto e fraterno,
dove tutte le civiltà si possano incontrare e dialogare
nel rispetto reciproco e insieme costruire una autentica
cultura di pace e fratellanza. Nel solco degli
insegnamenti di Papa Bonifacio VIII, giunti fino a noi
grazie al lavoro di testimonianza fatto in questi anni
dall’Accademia Bonifaciana, desidero ringraziarvi per il
lavoro che in tutti questi anni avete svolto nell’ambito
sociale e del volontariato”. È stato poi insignito del
premio il Prof. Dott. Carlo Bertolini, che ha avuto
l’onore di frequentare quotidianamente Sua Santità
Giovanni Paolo II per le sue esigenze di riabilitazione,
essendo Bertolini, ordinario presso il policlinico
universitario Gemelli di Roma. A seguire è stata la
volta di un nostro concittadino, l’On. Dott. Paolo
Tuffi, ex Primo Cittano e deputato alla Camera e
attualmente anche apprezzato artista in campo nazionale
e internazionale; è sua infatti l’opera in mostra sul
palco, raffigurante il gonfalone dell’Accademia e sua è
stata la mostra del 3 novembre dal titolo “Culture
distanti” che ha inaugurato il premio. Un “Bonifacio
internazionale” anche al Dott. Roberto Spingardi,
manager d’azienda e direttore generale di Sviluppo
Italia Spa. “Quando ho saputo di questo premio mi sono
chiesto perché avessero scelto me…Poi ho associato
l’etica del perdono e dell’indulgenza di Bonifacio VIII
al mio lavoro, visto che ogni giorno ho a che fare con
imprese e aziende che hanno molto da farsi perdonare” è
stato il simpatico ma serio commento che l’Avv. Prof.
Antonio Catricalà, Presidente dell’Autorità Garante
della concorrenza e del mercato, ha rilasciato dopo la
consegna del premio. Attesissimo da tutti è salito poi
sul palco per ricevere la scultura del Maestro
Ambrosetti l’On. Dott. Gianni Letta, giornalista di
chiara fama e braccio destro del Cav. Berlusconi,che ha
dichiarato che “E’ con grande soddisfazione che va
riconosciuto all’ideatore del premio, il presidente
dell’Accademia Sante De Angelis il merito di saper
riproporre, ogni anno con rinnovato vigore, una
manifestazione di grande rilevanza sociale e culturale.
Oltre al prestigio delle personalità a cui, in campo
ecclesiale, civile, politico e culturale, fin dagli
esordi l’Accademia conferisce l’ambito riconoscimento, la V edizione del Premio Bonifacio VIII si
presenta, ancora una volta, come un evento in grado di
catalizzare l’attenzione sulla figura di Benedetto
Cajetani, un pontefice che ha segnato la storia sia
sotto il profilo religioso che politico”; Gianni Letta
ha ricevuto il premio dalle mani di Sante De Angelis,
del segretario dell’Accademia Mauro Camicia e dell’On.
Europarlamentare Antonio Tafani, ospite dell’evento. Un
insignito “militare” è stato il Generale Giovanni
Marizza, uomo di pluriennale esperienza in missioni di
pace dove ha comandato anche il contingente italiano
della Forza Mobile della Nato e la Brigata Alpina Julia
ed attualmente è a capo di un gruppo di pianificazione
della Nato; oltre a questo è giornalista e scrittore di
numerosi libri e saggi su argomenti storici e sulle
moderne operazioni di supporto alla pace.
Particolarmente toccante e sentito anche il discorso del
Prefetto Cesari, anche lui premiato nella sezione
internazionale: “Il prestigioso riconoscimento
internazionale, ideato dall’Accademia Bonifaciana della
stupenda Città di Anagni, in cui in ogni angolo si
assapora il profumo della storia e dove sembra che
l’arte, proprio lì, abbia trovato la sua naturale
dimora, mi riempie di forte emozione. I valori che hanno
ispirato il premio sono da ricercarsi in quel tessuto
profondamente cristiano in cui il senso della vita è
ispirato alla carità, alla solidarietà,a vivere la vita
dell’uomo a favore di un altro uomo. Ciò significa che
l’Accademia Bonifaciana si caratterizza per il suo
spessore spirituale e morale della vita”. La cerimonia
di consegna dei premi si è chiusa con uno molto
importante e particolarmente “internazionale” perché a
riceverlo è stato S.E. Micheal Tabong Kima Ambasciatore
del Camerun in Italia che ha pronunciato un discorso in
inglese, prontamente tradotto da Luca di Nicola, dicendo
che nei paesi africani è ancora più forte il messaggio
di questo premio e ha concluso con un “God Bless You”
rivolto ai presenti.
La V edizione del premio è giunta al
termine tra gli scroscianti applausi del pubblico e
degli ospiti d’eccellenza che durante tutta la
manifestazione hanno mostrato vivo interesse per questi
importanti premi conferiti e per tutta la manifestazione
artistica che ha fatto da cornice. Anche questa volta il
Premio Bonifacio VIII è riuscito a rendere Anagni
protagonista, centro nevralgico da cui parte l’intensa
opera che l’Accademia Bonifaciana persegue ogni giorno e
in cui culmina grazie proprio alla consegna di questi
premi, che simboleggiano veramente una cultura della
pace.