L'interno
L'interno è sobrio ed essenziale ed è
ripartito in tre navate da massicci pilastri
su cui poggiano arcate a tutto sesto; i
pilastri che sorreggono gli archi ogivali di
imposta delle volte a crociera sono
rafforzati da semicolonne con interessanti
capitelli. L'endonartece che accoglie il
visitatore e precede la scansione in navate
è dovuto allo spostamento in avanti della
facciata a seguito dei rifacimenti
duecenteschi. Dalla navata di sinistra si
accede ad una serie di cappelle, che sono
un'aggiunta operata tra la fine del XVIII e
l'inizio del XIX secolo.
Pregevoli opere d'arte sono custodite nella
chiesa: degni di particolare menzione il
gruppo ligneo della Madonna di
Costantinopoli (XIII secolo), il Trittico
del Redentore di Antonio da Alatri, la
Vergine col Bambino e san Salvatore (prima
metà del XV secolo) e il fonte battesimale
del XIII secolo.
La Madonna di Costantinopoli
Questa scultura lignea policroma, completata
da un grande polittico istoriato, è
custodita nella prima cappella della navata
sinistra, ed è certamente l'opera più
preziosa conservata nel luogo sacro. È stata
realizzata da un anonimo artista laziale tra
il XII e il XIII secolo e, pur condizionata
dagli influssi dell'arte bizantina, si
distingue per un grande plasticismo. La
Vergine appare solenne e severa nella sua
immobilità, e regge nella mano sinistra un
uovo, simbolo della vita e della
resurrezione; il rotolo della Legge nella
mano sinistra del Bambino evoca l'autorità
divina.
Il polittico è costituito dai due pannelli
laterali, originariamente posti a proteggere
la nicchia entro la quale era esposta la
statua, che recano dodici scene raffiguranti
episodi della vita del Cristo e della
Vergine, scolpite a bassorilievo:
Annunciazione, Visitazione, Natività,
Annuncio ai pastori, Storia dei Magi (tre
pannelli), Presentazione al Tempio,
Battesimo di Cristo, Fuga in Egitto, Strage
degli Innocenti, Dormitio Virginis.
Il Trittico del Redentore
È un'opera di Antonio da Alatri, l'unica
firmata, e anch'essa collocata nella prima
cappella: tre tavole di cui quella centrale
raffigura il Salvator Mundi, le due laterali
la Vergine con il Bambino e San Sebastiano.
Le tre tavole sono incernierate in modo che
le due laterali possono chiudersi su quella
centrale.
Il fonte battesimale
Il fonte battesimale, posto a destra del
presbiterio, è di particolare interesse. La
vasca è sorretta da tre telamoni in
differenti posizioni : costituivano
originariamente la base di una
colonna-candeliere utilizzata per sostenere
il cero pasquale.
La Madonna della Libera
Particolarmente venerata è l'effigie della
Madonna della Libera, affresco del XIV
secolo in origine collocato sulla prima
semicolonna di sinistra della navata
centrale, trasferito nel 1852 nella cappella
in fondo alla navata di sinistra
(ristrutturata per l'occasione) con il
blocco semicircolare che ne è il supporto.
Riprende il modello della Madonna di
Costantinopoli, ma lo reinterpreta
conferendo dolcezza alle figure.
Altre opere
Di notevole interesse il tabernacolo
rinascimentale, opera marmorea del
Quattrocento, costituito da una nicchia
absidata sormontata da un timpano, e
decorata con la tecnica dello stiacciato.
Nella terza cappella troviamo una tela di
Filippo Balbi del 1869 raffigurante San
Francesco di Paola e il beato Andrea Conti.
Vicino alla scala del campanile sono i resti
di un affresco tardogotico raffigurante una
Madonna in Trono con san Leonardo.