AZIENDA USL -
MODENA
REGOLAMENTAZIONE DELLA PRONTA DISPONIBILITA’
1. OGGETTO
Oggetto del presente documento è
l’applicazione dell’istituto della pronta disponibilità secondo quanto previsto dall’art. 18 del
DPR 270/87, con le successive modifiche di cui agli art. 51 e 68 del DPR 384/90.
Qualora lo scostamento tra lo speso
’97 e lo speso ’99 fosse negativo, l’Azienda si impegna a rivederne il relativo
fondo, così come previsto anche nell’art. 39, c. 8.
L’obiettivo è quello di fornire
una regolamentazione utile
all’applicazione il più possibile omogenea a livello delle articolazioni
aziendali periferiche. A tale scopo, vengono trattati in questa sede i seguenti
argomenti:
* le caratteristiche
* le aree di applicazione
* il personale coinvolto
* le modalità di applicazione
* la gestione, le verifiche e le relazioni
sindacali.
2.
CARATTERISTICHE
Il servizio di pronta disponibilità
viene utilizzato, limitatamente ai casi in cui è strettamente necessario, in relazione a:
·
obbligo di garantire interventi assistenziali urgenti e non
programmabili; ciò in rapporto ad una rilevazione statistica di un
numero di interventi ( nel
tempo e nella durata ) tale da
rendere inopportuna o dispendiosa la presenza in servizio attivo del personale
durante le ore notturne, festive e prefestive;
·
necessità di assicurare la
funzionalità organizzativa o tecnica delle strutture.
Il servizio di norma è
caratterizzato dalla immediata reperibilità del dipendente e dall’obbligo per lo
stesso di raggiungere la struttura nel più breve tempo possibile dalla
chiamata. Tale tempo può variare secondo il tipo di servizio:
tempo minimo (
limitato al tragitto tra il domicilio e la sede di lavoro, considerato al
massimo 30 minuti) per quanto riguarda i comparti operatori ed i servizi di
emergenza , tempi diversi da definire in sede periferica (ultimo comma dell’art.
5) in relazione alle altre tipologie,
per quanto riguarda ad es. il dipartimento di prevenzione o la
funzionalità delle strutture.
3. AREE DI APPLICAZIONE
Le aree di applicazione riguardano
sia le strutture ospedaliere che quelle territoriali, tenendo comunque conto
delle situazioni con organizzazione interdistrettuale o
dipartimentale.
Stabilimenti del Presidio
ospedaliero
La pronta disponibilità viene
organizzata nelle strutture
assistenziali di emergenza o in quelle ad essa collegate con particolare riferimento
a:
* comparti operatori
* radiologie e laboratori analisi
* strutture di emergenza e pronto
soccorso
* attività di espianto/trapianto
* attività di endoscopia
Distretti e Dipartimento di
prevenzione
Con l’aumentare dell’intensità delle
cure sul territorio, la pronta disponibilità deve assicurare l’assistenza
domiciliare, in considerazione del fatto che l’assistenza ai malati terminali e
la variabilità delle loro condizioni cliniche rende difficile prevedere e
programmare la presenza degli operatori nei giorni festivi e talora prefestivi. Prioritaria è anche
l’assistenza nelle articolazioni del dipartimento di Salute mentale, non
trascurando le esigenze delle Residenze Sanitarie Assistenziali e la gestione
dal punto di vista sanitario delle case protette per anziani. Indispensabili
risultano infine gli interventi per le emergenze igienico-sanitarie od
ambientali e quelli legati agli infortuni sul lavoro .
Pertanto la pronta disponibilità
viene prevista nelle seguenti aree:
* dipartimento di Salute
mentale
* assistenza
domiciliare
* igiene pubblica
* medicina del lavoro
Pronte disponibilità per garantire
la funzionalità delle strutture.
Pronta Disponibilità della Direzione
Sanitaria-Ufficio Infermieristico
Questa pronta disponibilità è attuata per garantire la soluzione di
problemi organizzativi e di personale che possono interessare le diverse Unità
operative o l’intera struttura e che non possono essere rimandati, di problemi
strutturali che comportano necessità di interventi organizzativi urgenti per
mantenere il servizio, nonchè la soluzione a problemi a cui il personale delle unità operative
non riesce a far fronte . L’Azienda si impegna, entro tre mesi dalla stipula del
presente accordo, a valutare ipotesi di ridefinizione dell’attuale assetto nel
rispetto della compatibilità aziendale sull’istituto della P.D. e, soprattutto,
dell’esigenza di garantire risposte tempestive ed idonee alle
criticità.
Pronta disponibilità nel Servizio di
ingegneria clinica
Ha lo scopo di assicurare gli
interventi diretti o indiretti in caso di improvvisa avaria delle
apparecchiature sanitarie.
Pronta disponibilità nel Servizio attività
tecniche
Ha lo scopo di garantire anche in situazioni di
emergenza/urgenza gli interventi necessari per la continuità dell’esercizio
delle funzioni di istituto e per la sicurezza degli immobili e degli impianti.
Il servizio è ripartito sul livello centrale ( con coinvolgimento dei tecnici
SAT ) e sui livelli periferici ( con coinvolgimento degli operatori di officina)
.
Pronta disponibilità cosidetta “ non
programmata”
Tale pronta disponibilità viene attivata per mantenere la
funzionalità della struttura qualora si presenti la necessità di garantire una
presenza adeguata in caso di assenza improvvisa del dipendente che doveva
entrare in servizio oppure per l’insorgenza di problemi assistenziali per i
quali si rende necessario l’incremento o la presenza temporanea di personale la
cui attività non era programmata. E’ pertanto prevista in tutte le Unità
operative dell’ospedale e del territorio in cui non sono in atto sistemi
formalizzati e costanti di compenso organizzativo.
Tale applicazione dell’istituto deve
comunque essere preceduta da un’attenta verifica da parte della caposala e
dell’ufficio infermieristico della mancanza di altre soluzioni. Essa quindi assume carattere eccezionale
e va limitata ai soli casi in cui il tempo tra la chiamata ( che comporta la
sospensione di riposo compensativo o congedo ordinario ) e l’inizio del servizio non superi le 72
ore; deve essere prevista una equa rotazione fra tutti i dipendenti e di norma
per ognuno di essi non deve essere superato il limite di tre chiamate mensili.
L’applicazione pertanto è caratterizzata dal riconoscimento formale ed economico
di un turno di reperibilità al
dipendente effettivamente entrato in servizio.
4. PERSONALE COINVOLTO
Il personale che opera in pronta
disponibilità , in ottemperanza a quanto previsto dal comma 4 dell’art.18 del
DPR 270/87, è costituito di norma
dagli operatori della stessa Unità operativa; ciò permette di garantire la
qualità del servizio utilizzando al meglio le professionalità per le competenze
acquisite. Possono essere previste pronte disponibilità dipartimentali o
interdistrettuali od aziendali qualora l’intervento del dipendente non comporti
la garanzia della continuità dell’assistenza oppure la conoscenza specifica
delle modalità e dell’ambiente di lavoro.
Le figure professionali
interessate, tenuto conto di quanto
previsto ai commi 12 e 13 dell’art. 18 del DPR 270/87,
sono:
* gli infermieri professionali o
infermieri generici ;
* le ostetriche operanti nelle U.O. ospedaliere di
ginecologia-ostetricia;
* i tecnici di radiologia
medica;
* i tecnici di
laboratorio;
* i tecnici di neurofisiopatologia
;
* gli ispettori sanitari o
micologici e le assistenti sanitarie che operano all’Igiene Pubblica ;
* i periti per la sicurezza che operano nelle SPSAL;
* gli infermieri dirigenti;
* le caposala che operano negli uffici
infermieristici ( in quanto collaboratori degli infermieri dirigenti i quali non potrebbero da soli far
fronte ai turni di pronta disponibilità nelle diverse aree) ed occasionalmente
le caposala per i comparti operatori e le strutture per l’emergenza;
* gli operatori tecnici e di
officina.
Pronta disponibilità cosidetta “non
programmata”
Il personale coinvolto in questa
tipologia organizzativa è costituito da:
* personale del ruolo sanitario (
infermieristico e tecnico-sanitario ) e tecnico dal 3° livello se operante in
turni 3X8;
* il personale del ruolo sanitario e
tecnico per particolari esigenze.
5. MODALITA’ DI APPLICAZIONE
In sede di applicazione periferica
del presente documento, lo schema organizzativo di massima ( distribuzione e durata dei turni
) è indicato nell’ allegato che viene considerato come il piano di riferimento
annuale previsto dal comma 2 dell’art. 18 del DPR 270/87.
Il servizio di P.D. è di norma
limitato ai periodi notturni e
festivi ( in questo caso con articolazione in due turni ), mentre viene attivato
nei giorni prefestivi solo in relazione a particolari esigenze legate all’
organizzazione del lavoro.
Il servizio di pronta
disponibilità di norma ha durata di
12 ore ( le eccezioni sono previste nell’allegato ) e viene retribuito secondo
le norme contrattuali vigenti; spezzoni di turno vanno limitati e comunque la
loro durata non può essere inferiore alle 4 ore.
In caso di chiamata in servizio,
l’attività prestata viene computata come lavoro straordinario oppure, su
richiesta del dipendente,
compensata con recupero orario.
Di regola non potranno essere
previste per ogni dipendente più di 6 pronte disponibilità al mese, con
compensazione nell’arco dell’anno solare; particolari diverse esigenze
organizzative in rapporto a particolari scelte individuali verranno considerate
in sede periferica.
Entro 60 giorni dall’entrata in vigore del presente
documento, presso ogni struttura dovranno
venire formalizzate dalla Direzione, sentite le rappresentanze sindacali
locali, le modalità interne dell’istituto, con particolare riferimento alla
delega di responsabilità ed al percorso procedurale delle richieste di
intervento.
6. GESTIONE, VERIFICHE E RELAZIONI
SINDACALI
La responsabilità della gestione
dell’istituto è della Direzione sanitaria aziendale e delle sue articolazioni di
Presidio e di Stabilimento ospedaliero nonchè di Distretto o di Servizio, che devono effettuare il costante monitoraggio ed una verifica periodica
dell’utilizzo .
Al fine di garantire un’omogenea
applicazione dell’istituto in tutta l’Azienda, le eventuali modificazioni del
presente documento, ivi compresa una verifica semestrale del complessivo
andamento, saranno compito della Delegazione trattante a livello centrale.
L’informazione a livello decentrato si svolgerà sui seguenti punti:
·
la
verifica semestrale dell’utilizzo delle P.D. nell’articolazione periferica
·
la
specificazione delle modalità operative di applicazione.
·
l’istituzione di nuove pd oppure la
soppressione/trasformazione di pd già attivate.