Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 1988)
Articolo 20
1.È autorizzata l’esecuzione di un programma pluriennale di interventi in materia di ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico e di realizzazione di residenze per anziani e soggetti non autosufficienti per l’importo complessivo di lire 30.000 miliardi. Al finanziamento degli interventi si provvede mediante operazioni di mutuo che le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano sono autorizzate ad effettuare,nel limite del 95 per cento della spesa ammissibile risultante dal progetto, con la BEI, con la Cassa depositi e prestiti e con gli istituti e aziende di credito all’uopo abilitati, secondo modalità e procedure da stabilirsi con decreto del Ministro del tesoro, di concerto con il Ministro della sanità.
2.Il Ministro della sanità, sentito il Consiglio sanitario nazionale ed
un nucleo di valutazione costituito da tecnici di economia sanitaria,edilizia e
tecnologia ospedaliera e di funzioni medico-sanitarie, da istituire con proprio decreto, definisce con
altro proprio decreto, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della
presente legge, i criteri generali per la programmazione degli interventi che
debbono essere finalizzati ai seguenti obiettivi di massima:
a)riequilibrio
territoriale delle strutture, al fine di garantire una idonea capacità di posti
letto anche in quelle regioni del
Mezzogiorno dove le strutture non sono in grado di soddisfare le domande di
ricovero;
b)sostituzione del 20 per cento dei posti letto a più elevato
degrado strutturale;
c)ristrutturazione del 30 per cento dei posti letto che
presentano carenze strutturali e funzionali suscettibili di integrale recupero con adeguate misure di
riadattamento;
d)conservazione in efficienza del restante 50 per cento dei
posti letto, la cui funzionalità è ritenuta sufficiente;
e)completamento
della rete dei presidi poliambulatoriali extraospedalieri ed ospedalieri
diurni con contemporaneo intervento
su quelli ubicati in sede ospedaliera secondo le specificazioni di cui
alle lettere a), b), c);
f)realizzazione
di 140.000 posti in strutture residenziali, per anziani che non possono
essere assistiti a domicilio e nelle
strutture di cui alla lettera e) e che richiedono trattamenti continui. Tali
strutture, di dimensioni adeguate all’ambiente secondo standards che saranno
emanati a norma dell’articolo 5 della legge 23 dicembre 1978, n.833, devono
essere integrate con i servizi sanitari e sociali di distretto e con istituzioni di ricovero e cura in
grado di provvedere al riequilibrio di condizioni deteriorate. Dette strutture,
sulla base di standards dimensionali, possono essere ricavate anche presso
aree e spazi resi disponibili dalla
riduzione di posti-letto ospedalieri;
g)adeguamento alle norme di sicurezza
degli impianti delle strutture sanitarie;
h)potenziamento delle strutture
preposte alla prevenzione con particolare riferimento ai laboratori di igiene e
profilassi e ai presidi multizonali di prevenzione, agli
istituti
zooprofilattici sperimentali ed alle strutture di sanità pubblica veterinaria;
i)conservazione
all’uso pubblico dei beni dismessi, il cui utilizzo è stabilito da ciascuna
regione o provincia autonoma con
propria determinazione.
3.Il secondo decreto di cui al comma 2 definisce modalità di coordinamento in relazione agli interventi nel medesimo settore dell’edilizia sanitaria effettuati dall’Agenzia per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno, dal Ministero dei lavori pubblici, dalle università nell’ambito dell’edilizia universitaria ospedaliera e da altre pubbliche amministrazioni, anche a valere sulle risorse del Fondo investimenti occupazione (FIO).
4.Le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano predispongono, entro quattro mesi dalla pubblicazione del decreto di cui al comma 3, il programma degli interventi di cui chiedono il finanziamento con la specificazione dei progetti da realizzare. Sulla base dei programmi regionali o provinciali, il Ministro della sanità predispone il programma nazionale che viene sottoposto all’approvazione del CIPE.
5.Entro sessanta giorni dal termine di cui al comma 2, il CIPE determina le quote di mutuo che le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano possono contrarre nei diversi esercizi. Entro sessanta giorni dalla scadenza dei termini di cui al comma 4 il CIPE approva il programma nazionale di cui al comma medesimo. Per il triennio 1988-1990 il limite massimo complessivo dei mutui resta determinato in lire 10.000 miliardi, in ragione di lire 3.000 miliardi per l’anno 1988 e lire 3.500 miliardi per ciascuno degli anni 1989 e 1990. Le stesse regioni e province autonome di Trento e di Bolzano presentano in successione temporale i progetti suscettibili di immediata realizzazione. I progetti sono sottoposti al vaglio di conformità del Ministero della sanità, per quanto concerne gli aspetti tecnico-sanitari e in coerenza con il programma nazionale, e all’approvazione del CIPE che decide, sentito il Nucleo di valutazione per gli investimenti pubblici.
5-bis.Dalla data del 30 novembre 1993, i progetti attuativi del programma
di cui al comma 5, con la sola
esclusione di quelli già approvati dal CIPE di quelli già esaminati con esito
positivo dal Nucleo di valutazione
per gli investimenti pubblici alla data del 30 giugno 1993, per i quali il CIPE
autorizza il finanziamento, e di
quelli presentati dagli enti di cui all’articolo 4, comma 15, della legge 30
dicembre 1991, n.412, sono approvati
dai competenti organi regionali, i quali accertano che la progettazione
esecutiva, ivi compresa quella delle
Università degli studi con policlinici a gestione diretta nonché degli
istituti di ricovero e cura a carattere
scientifico di loro competenza territoriale, sia completa di tutti gli
elaborati tecnici idonei a definire nella
sua completezza tutti gli elementi ed i particolari costruttivi necessari per l’esecuzione dell’opera; essi
accertano altresì la conformità dei progetti esecutivi agli studi di fattibilità approvati dal Ministero della
sanità. Inoltre, al fine di evitare sovrapposizioni di interventi, i competenti
organi regionali verificano la coerenza con l’attuale programmazione sanitaria.
Le regioni, le province autonome
e gli enti di cui all’articolo 4, comma 15, della legge 30 dicembre 1991,
n. 412, presentano al CIPE, in successione
temporale, istanza per il finanziamento dei progetti, corredata dai
provvedimenti della loro avvenuta approvazione, da un programma temporale di
realizzazione, dalla dichiarazione che essi sono redatti nel rispetto delle
normative nazionali e regionali sugli standards ammissibili e sulla capacità di offerta necessaria che sono
dotati di copertura per l’intero progetto o per parti funzionali dello stesso.
6.L’onere di ammortamento dei mutui è assunto a carico del bilancio dello Stato ed è iscritto nello stato di previsione del Ministero del tesoro, in ragione di lire 330 miliardi per l’anno 1989 e di lire 715 miliardi per l’anno 1990.
7.Il limite di età per l’accesso ai concorsi banditi dal Servizio sanitario nazionale è elevato, per il personale laureato che partecipi a concorsi del ruolo sanitario, a 38 anni, per un periodo di tre anni a decorrere dal 1 gennaio 1988.