Anche la Cisl ora attacca il
manager Ospedali chiusi e pazienti
in fuga,
nuove accuse all’Asl
Non si arresta la valanga di contestazioni contro l’Asl di Frosinone. Alle
recenti critiche sferzate dall’Ugl, ora contro l’Azienda sanitaria si scaglia
anche la Cisl, un sindacato politicamente vicino alla dirigenza aziendale. I
nuovi attacchi sono giunti nel corso del consiglio generale della Cisl Medici di
ieri mattina. Il segretario generale, Angelo Ricci, ha subito affondato il
coltello criticando i tagli nelle spese sostenute dall’Asl. Il risultato? «Dei
preesistenti 13 presidi ospedalieri, ne sono rimasti attivi sette - continua
Ricci - Sono quindi state sacrificate ben sei strutture ospedaliere!». Una
riduzione che non solo non ha migliorato gli ospedali sopravvissuti, ma che ha
fatto scappare sempre più pazienti dalla Ciociaria. «I risparmi gestionali -
tuona il sindacalista - dovevano servire a migliorare la funzionalità dei
presidi ospedalieri rimasti attivi. Tuttavia, se leggiamo le statistiche più
recenti sulla migrazione di pazienti verso strutture soprattutto romane, ci
rendiamo conto che i dati relativi all’ultimo anno sono in peggioramento». Ma
c’è di più: la fuga dei pazienti ciociari non avviene solo per interventi
specialistici, ma «anche per interventi di banale qualità e per branche ben
rappresentate nel territorio». E la situazione non è migliore nemmeno per i
medici, tra i quali «si è venuto a creare un clima litigioso e polemico».
Infine, non manca la frecciata all’atteggiamento dell’Asl: «La comunicazione e
il dialogo all’interno dell’azienda - conclude Ricci - sono stati sostituiti
dall’arroganza».
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