Cronaca di Frosinone

Sabato 29 Gennaio 2000
Anche la Cisl ora attacca il manager
Ospedali chiusi e pazienti
in fuga, nuove accuse all’Asl

Non si arresta la valanga di contestazioni contro l’Asl di Frosinone. Alle recenti critiche sferzate dall’Ugl, ora contro l’Azienda sanitaria si scaglia anche la Cisl, un sindacato politicamente vicino alla dirigenza aziendale. I nuovi attacchi sono giunti nel corso del consiglio generale della Cisl Medici di ieri mattina. Il segretario generale, Angelo Ricci, ha subito affondato il coltello criticando i tagli nelle spese sostenute dall’Asl. Il risultato? «Dei preesistenti 13 presidi ospedalieri, ne sono rimasti attivi sette - continua Ricci - Sono quindi state sacrificate ben sei strutture ospedaliere!». Una riduzione che non solo non ha migliorato gli ospedali sopravvissuti, ma che ha fatto scappare sempre più pazienti dalla Ciociaria. «I risparmi gestionali - tuona il sindacalista - dovevano servire a migliorare la funzionalità dei presidi ospedalieri rimasti attivi. Tuttavia, se leggiamo le statistiche più recenti sulla migrazione di pazienti verso strutture soprattutto romane, ci rendiamo conto che i dati relativi all’ultimo anno sono in peggioramento». Ma c’è di più: la fuga dei pazienti ciociari non avviene solo per interventi specialistici, ma «anche per interventi di banale qualità e per branche ben rappresentate nel territorio». E la situazione non è migliore nemmeno per i medici, tra i quali «si è venuto a creare un clima litigioso e polemico». Infine, non manca la frecciata all’atteggiamento dell’Asl: «La comunicazione e il dialogo all’interno dell’azienda - conclude Ricci - sono stati sostituiti dall’arroganza».