Sanità nella bufera/Gli anestesisti sono
scesi in sciopero contro l’Asl perchè sono in servizio solo in 9 sui 18
previsti Poco personale, sale operatorie
chiuse A Cassino e Pontecorvo sospesi gli
interventi ordinari, garantite le urgenze
di DOMENICO TORTOLANO
I medici anestesisti
degli ospedali ciociari sono sul piede di guerra per la mancata copertura degli
organici tanto che ieri quelli in servizio nei presidi ospedalieri di Cassino e
Pontecorvo sono scesi in sciopero per la mancata soluzione della vertenza. Da
ieri perciò le sale operatorie di Cassino e Pontecorvo sono chiuse e viene
assicurata la presenza degli anestesisti solo per gli interventi urgenti e
stessa cosa nei reparti di rianimazione. A Cassino sono in servizio sei medici
su dodici previsti mentre a Pontecorvo tre su sei. In un documento inviato oltre
un mese al direttore generale della Asl di Frosinone i medici aderenti al
sindacato Ugl chiedevano l’assegnazione provvisoria di altri anestesisti in
attesa di concorsi e delle assunzioni per coprire la pianta organica. «Dalla
direzione — dicono al sindacato — non è arrivata alcuna risposta e perciò siamo
scesi in sciopero». I medici anestesisti sono 44 in carico alla Asl ripartiti
tra gli ospedali di Anagni, Alatri, Frosinone, Cassino, Sora e Pontecorvo
compresi i reparti di rianimazione esistenti nei nosocomi di Alatri, Frosinone e
Cassino. «Non possiamo sopportare — dice un medico — carichi di lavoro
massacranti e né poter ricorrere alle ferie. Va fatta una ripartizione adeguata
anche perché dopo la chiusura degli ospedali di Ceccano, Ceprano e Ferentino,
non ci sono stati anestesisti spostati nel sud della provincia». C’è quindi
forte malcontento per l’insufficienza dell’organico ma dalla direzione aziendale
il problema sarebbe stato trascurato. «Gli anestesisti — ha dichiarato il
segretario provinciale dell’Ugl, Rosa Roccatani — non potevano fare altrimenti
davanti all’inerzia di chi avrebbe dovuto provvedere a risolvere la grave
situazione. Gli organici sono sotto dimensionati e in servizio c’è la metà degli
anestesisti previsti in organico». Il direttore sanitario del "Gemma De
Bosis" Giovanni Cirillo, nel confermare il problema degli anestesisti smentisce
però la chiusura delle sale operatorie. «A parte gli interventi urgenti — dice —
il sabato e la domenica non sono in programma operazioni. Vedremo quali saranno
i provvedimenti dell’azienda per risolvere la vertenza». Per l’avvocato Giorgio
De Santis, che assiste i medici in sciopero aderenti all’Ugl, si tratta di una
situazione sconcertante. «I miei assistiti — afferma — sono pronti a sollecitare
una indagine della magistratura per l’accertamento delle responsabilità di chi
ha lasciato che la situazione degenerasse e si arrivasse alla chiusura delle
sale operatorie e all’interruzione di un servizio pubblico».
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