LE CIFRE DELLA
DISFATTA
Alla fine dello scorso anno i debiti
hanno sfiorato i trecento miliardi
«Che lo stato di salute della sanità ciociara sia disastroso non lo
diciamo solo noi - osserva Rosa Roccatani (Ugl)-. Basta leggere i dati per
comprendere come la situazione debitoria dell’azienda sanitaria sia
spaventosa: al dicembre del 1996 era di 50 miliardi. Nel ’97 il deficit è
salito a 139, nel ’98 a 233. Alla fine del 1999 ha sfiorato addirittura i
300 miliardi e per l’anno in corso il bilancio di previsione parla di 647
miliardi di entrate e di quasi 800 di uscite. E intanto i servizi sanitari
sono sempre più carenti». I mancati servizi determinano, ogni anno, una
migrazione di pazienti ciociari, stimati intorno alle 25.000 unità, che,
per ricevere cure, si recano in strutture al di fuori della provincia. Ciò
comporta una perdita per le finanze della sanità locale, calcolata tra i
140 e i 150 miliardi all’anno. «Nè bisogna dimenticare - aggiunge Della
Rosa (Cgil)- che per l’assenza di strutture specializzate nel territorio,
c’è un’altra migrazione dovuta alla mancata fiducia dei cittadini per
gli ospedali della Ciociaria. Si devono, pertanto, investire al più presto
i 18 miliardi a disposizione dell’Asl per l’acquisto di nuove
apparecchiature. Altrimenti andremo al tracollo».
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