L'accordo è stato stipulato secondo le norme che regolano il contratto
nazionale
Città Bianca, la Asl vince il ricorso
Era stato effettuato dalla Ugl che aveva intrapreso una vera battaglia
E' ora che si cominci a parlare di salute e di occupazione, quando si scrive o si nomina l'Ini Città Bianca. Le "chiacchiere da ballatoio" non hanno più modo di essere. Il dottor Pugliese ha vinto la sua battaglia contro il ricorso sindacale della Ugl e con lui, anche la Città Bianca può ritenersi soddisfatta.
Il contratto miliardario di cui in questi giorni si sparla più che parlarne correttamente, ed al centro del ricorso del sindacato della signora Roccatani, è stato stipulato secondo le norme che regolano il vigente contratto nazionale delle organizzazioni sindacali e pertanto, se la Roccatani vuole, può ricominciare daccapo, ma si può combattere sempre e comunque contro chi soffre?
Direte: allora che cosa rimane da fare? Alcune considerazioni devono far riflettere un po' tutti.
Chi sbraita a dritta ed a manca, sa che cosa è la struttura della Città Bianca? Questi simpatici signori dalla penna facile hanno mai visto la sola sala di attesa, per non parlare delle camere dei ricoverati, delle apparecchiature che sono al suo interno?
Non nominiamo, per rispetto, l'acceleratore lineare di cui spiegheremo, per l'ennesima volta, la sua funzione, a parte.
Ed allora come si fa a sparare da ogni direzione su qualcosa che serve per salvare una vita?
In questi giorni ci sono per il solo reparto oncologico richieste di visite di oltre trenta unità.
L'Ini Città Bianca pur avendo un contratto di sole quattro ore al giorno, ne dà gratuitamente altre due.
Ma non sono sufficienti. Si ha il coraggio a questo punto di tamburellare contro un muro di gomma che fa ricadere la pallina sulla vita della gente che invece soffre?
Quanto ha deciso il giudice del lavoro è il primo passo ufficialmente a favore della Asl di Frosinone, nella fattispecie nella persona del dottor Pugliese, ma è anche la vittoria dei dirigenti della Clinica verolana del professor Faroni, che hanno saputo programmare servizi altrimenti consentiti, ed a che prezzi!, in cliniche fuori da Frosinone e provincia.
L'Ini Città Bianca è a un tiro di schioppo per tutti gli angoli della nostra provincia.
Perché non sfruttarla a beneficio di chi soffre ed a quali condizioni!, in attesa di essere chiamato per l'ultima visita, perché l'altra è quella per l'altro mondo.
Se si crede nei servizi dell'Ini Città Bianca, si vada avanti, senza tanti ripensamenti. Se invece si vuol seguitare a fare demagogia od ostruzionismo, la strada è quella intrapresa.
Intanto a Foiano la gente fa la fila, perché il servizio è di qualità e la Asl, possiamo scrivere a caratteri cubitali, ci ha visto bene. Eppoi una piccola riflessione sulla occupazione. La Città Bianca ha toccato
quota centocinquanta in fatto di posti di lavoro, tra medici, paramedici ed ausiliari. Con la crisi che oggi esiste, si vuol mettere a repentaglio anche un solo posto a Foiano? Noi crediamo nell'intelligenza della Roccatani, la quale ha diritto di pretendere la trasparenza, ma sarebbe altresì opportuno andare alle fonti della verità. Consiglio della sera: salite
su quel cocuzzolo. Nessuno vi respingerà. Chiedete di voler visitare la struttura. Poi ne uscirete con un altro stato d'animo. Provare per credere!
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