Frosinone/Gli interventi dovevano ripartire venerdì, ma i nuovi
macchinari non sono ancora arrivati Sale operatorie, resta il blocco
I
carabinieri del Nas, intanto, passano al setaccio l’Umberto I
di GIANPAOLO RUSSO
Le sale operatorie
dell’ospedale "Umberto I" di Frosinone resteranno ancora chiuse. Dopo il blocco
degli interventi in seguito ai controlli del Nucleo antisofisticazioni e sanità
dei carabinieri, che avevano riscontrato carenze igieniche e cattivi
funzionamenti degli impianti di climatizzazione, sia il direttore del nosocomio,
Pasquale Antignani, che il responsabile delle Relazioni esterne della Asl,
Renato Sponzilli, avevano garantito che oggi le sale sarebbero tornate in
funzione. Invece ciò non sarà possibile. A spiegarne i motivi è lo stesso
Sponzilli: «Purtroppo — dichiara — c’è stato un ritardo nella consegna del
macchinario di climatizzazione che ci verrà consegnato solo domani sera (questa
sera, ndr). Per il resto tutti
gli altri lavori sono stati eseguiti: i locali sono stati ripuliti con un nuovo
intonaco, sono state messe a norma le vie di fuga e i rilevatori di fumo».
Ma allora quando riapriranno le sale? «All’inizio della prossima settimana —
risponde — ma non posso essere più preciso, in quanto oltre al montaggio del
macchinario bisognerà verificarne il buon funzionamento ed eventuali
inconvenienti possono sempre accadere. In realtà io confido che già da lunedì
gli interventi possano tornare a pieno regime». Non si fa attendere la
bacchettata da parte del sindacato Ugl. «E’ la conferma — dichiara il segretario
Rosa Roccatani — della situazione di sfascio in cui versa la sanità locale.
Questi ritardi non dovevano avvenire. Gli interventi previsti si vanno ad
accumulare ed i pazienti sono costretti ad attendere chissà per quanto tempo. Le
colpe? Sono sempre le stesse e vanno nella direzione del direttore della Asl,
Nicola Pugliese, che finora ha fatto solo politica ma non si è impegnato per
migliorare la sanità ciociara». Resta, comunque, aperta la sala riservata
alle emergenze. Questa situazione che, oramai, si protrae già da parecchi giorni
ha determinato la sospensione dei ricoveri. I pazienti che avevano in programma
degli interventi si sono sentiti rispondere che per il momento le operazioni
erano sospese. Così alcuni di loro hanno preso la strada che porta all’ospedale
di Alatri o di Sora. Gli altri, Rassegnati, aspettano che la situazione torni
alla normalità. Intanto proseguono le indagini dei Nas presso l’ospedale del
capoluogo. Giovedì hanno setacciato palmo palmo il reparto di ortopedia. Dai
primi riscontri sembra che non tutto funzioni al meglio. Sono state, infatti,
riscontrate carenze igieniche nel reparto, mentre gli spogliatoi non hanno
destato una buona impressione. «Più che spogliatoi — interviene Rosa Roccatani —
sono anticamere dei bagni. Di spogliatoi hanno ben poco. Non c’è poi una netta
distinzione tra spogliatoi riservati ai pazienti e quelli riservati al
personale. Mi risulta, inoltre, che in alcuni reparti non ci sia neanche la
suddivisione tra quelli per gli uomini e quelli per le donne». Le indagini
continueranno anche nei prossimi giorni. Ogni reparto dell’ospedale verrà
controllato sia sotto il profilo igienico-sanitario che sotto l’aspetto della
sicurezza. In attesa della realizzazione di un nuovo ospedale civile nel
capoluogo i cui tempi, però, appaiono lunghissimi, occorre risistemare la più
presto la struttura di viale Mazzini. Lo stesso assessore regionale alla Sanità,
Vincenzo Saraceni, interpellato sulla situazione sanitaria ciociara, si è detto
molto preoccupato. «L’obiettivo a breve termine — ha dichiarato — è quello di
potenziare le strutture già esistenti e migliorare il servizio agli utenti».
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