Secondo Mauro Ponziani a fine anno potrebbero registrarsi
1500 miliardi di buco nel bilancio
«Spesa
sanitaria fuori controllo»
Il segretario della Cgil lancia
l’allarme e ipotizza nuove tasse nel Lazio
Effetto Formigoni sulla sanità del Lazio. Lo teme Mauro Ponziani,
segretario della Cgil-Funzione Pubblica che denuncia un aumento del deficit
sanitario regionale. «Se continua così - aggiunge Ponziani - nasce il
rischio che dal prossimo anno per i cittadini del Lazio si prospettino nuove
tasse regionali». Secondo il sindacalista la spesa sanitaria è fuori
controllo in quanto negli ultimi sei mesi, complice la revisione del sistema
di remunerazione delle tariffe per le case di cura convenzionate e per gli
ambulatori privati decisa dalla giunta Storace a luglio, si è prodotto lo
sfondamento di circa 600 miliardi. «Di fatto i nuovi sistemi di
tariffazione - spiega Ponziani - guardano e favoriscono il privato a danno
della sanità pubblica, proprio come è accaduto in Lombardia con la giunta
presieduta Roberto Formigoni.
Ma il problema dell’aumento del deficit sanitario, secondo la Cgil, è
anche legato alla «totale assenza di direzione delle Asl che a fine anno
possiamo ipotizzare che arriveranno a un buco di bilancio di circa 1500
miliardi». Il segretario della Cgil Fp aggiunge che Storace «nel luglio
scorso fece tappezzare Roma con megamanifesti per la ricerca di supermanager
per la direzione delle Asl. Dopo cinque mesi - continua - salvo alcuni
miliardi di spesa la campagna pubblicitaria nulla ha prodotto, di
supermanager neanche l’ombra».
Il discorso quindi viene spostato dal sindacalista sulle nomine dei manager
nella Asl di Roma e Lazio: otto aziende sanitarie romane, due aziende
ospedaliere (San Giovanni-Addolorata, San Camillo-Forlanini) e la Asl di
Rieti. Resteranno in carica, invece, i quattro direttori generali di quelle
Asl che non sono state commissariate. Francesco Correani (Azienda San
Filippo Neri), Nicola Pugliese (Asl di Frosinone), Francesco Ripa di Meana
(Viterbo) e Roberto Malucelli (Latina) hanno infatti un contratto che scade
nella primavera del 2002. Che fine faranno questi quattro manager nominati
dalla precedente giunta di centro sinistra? Vincenzo Saraceni, assessore
regionale alla sanità, ha sempre ammesso che ci sarà un ampio cambiamento
dei vertici e quindi questo significa che la scure si abbatterà anche su
chi ha ancora un regolare contratto?
Ponziani conclude l’attacco alla giunta di centrodestra sostenendo che i
ritardi nella nomina dei manager delle Asl deriva dall’insoddisfazione dei
partiti maggiori della maggioranza regionale che non trovano un accordo. «Sta
prevalendo una logica spartitoria - dice il sindacalista - che sta
determinando rinvii di settimana in settimana. Alleanza nazionale non si
accontenta di cinque direttori generali, e nemmno Forza Italia di quattro.
Questo è il vero volto della giunta Storace».
M.Gi.
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