Nel mirino le ristrutturazioni previste
negli ospedali di Frosinone, Anagni, Cassino, Sora, Ceprano e
Pontecorvo Sale operatorie, bacchettate
all’Asl La Regione critica i ritardi:
«Progetti non appaltati, fondi mai spesi»
di DOMENICO TORTOLANO
I progetti per nuove
sale operatorie e per l'adeguamento a norma di quelle esistenti negli ospedali
ciociari sono stati commissionati due volte dall'Azienda sanitaria ad un tecnico
romano con finanziamenti impegnati in altre opere, facendo allungare i tempi di
realizzazione non avendo dato la Regione ancora il parere favorevole. Lo
sostiene l'Ugl affermando che sono rimasti inutilizzati anche i fondi realmente
disponibili dal gennaio 1999 più che sufficienti per adeguare a norma le sale
operatorie. E così l'adeguamento non è stato realizzato e né le nuove sale sono
state costruite con problemi per gli operatori sanitari. «Sebbene - afferma Rosa
Roccatani, segretaria dell'Ugl - fosse chiaro fin dal 1996 quali fossero le
necessità e gli interventi da effettuare per rendere sicure le sale operatorie
l'Asl ha dimostrato la propria incapacità rendendo insolubile un problema che
richiedeva soltanto soluzioni tecniche e amministrative di semplice attuazione».
La regione Lazio con una nota del 4 gennaio 1999 autorizzava il direttore
generale dell'Asl, Nicola Pugliese, ad utilizzare la somma di tre miliardi e 786
milioni, non spesa negli anni precedenti dalle ex Usl, per la ristrutturazione
dei presidi ospedalieri della provincia e in particolare 500 milioni per le sale
operatorie dell'ospedale di Anagni, un miliardo per Frosinone, 500 milioni per
Cassino, 350 milioni per Sora, 300 milioni per Ceprano e un miliardo e 136
milioni per Pontecorvo e Cassino. Di questi soldi, però, l'Asl ne ha utilizzati
ben pochi tanto che nei giorni scorsi il direttore del dipartimento delle opere
pubbliche e servizi della regione Lazio in una nota inviata all'assessorato alla
sanità sottolinea i ritardi dell'azienda sanitaria. «Si segnalano - è detto
nella lettera - i numerosi progetti presentati dall'Asl, approvati dalla giunta
regionale e mai appaltati, oppure appaltati e mai portati a termine nel rispetto
delle normative vigenti all'epoca dell'esecuzione dei lavori». L'Asl, secondo la
nota della Regione, pur avendo ricevuto l'anticipazione del dieci per cento del
finanziamento, non avrebbe appaltato i lavori di ristrutturazione all'ospedale
di Anagni e stessa cosa per Ferentino. Risultano appaltati,invece, i lavori per
gli ospedali di Ceccano e per quello di Anagni per il rifacimento delle
coperture.
Poca fortuna ha avuto,poi, il bando di gara per l'affidamento
dei lavori di ristrutturazione e di adeguamento normativo delle sale operatorie
degli ospedali di Frosinone, Cassino e Pontecorvo per una spesa di cinque
miliardi e 200 milioni. Infatti l'Asl, dopo un esposto dell'Ugl, è stato
costretto a sospenderlo con evidenti ritardi nell'avvio delle opere programmate.
La regione non può dare il proprio parere per la documentazione carente relativa
alla progettazione e in una nota del 12 ottobre scorso il genio civile di
Frosinone chiede al progettista,l'ing. Mario Sonnino, l'invio degli atti
deliberativi, gli elaborati progettuali per i piani di sicurezza e un nuovo
quadro economico per la non rispondenza delle somme a disposizione. Infatti i
compensi per la progettazione risultano segnati due volte e poi il progetto
generale non è stato mai inviato alla Regione. Un autentico pasticcio, secondo
l'Ugl, emblematico del sistema di governo dell'Asl.
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