Cronaca di Frosinone

Mercoledì 15 Novembre 2000
CASSINO

Morì per una diagnosi errata,
assolti 4 medici dell’ospedale

Tutti assolti: quattro medici dell'ospedale di Cassino ieri pomeriggio sono stati riconosciuti estranei alla morte di un loro paziente che sette anni fa trasferirono a Roma con una diagnosi completamente sbagliata. Il giudice Giulio Mancini li ha assolti riconoscendo che la colpa fu del paziente, perché non disse la verità ai dottori quando arrivò al pronto soccorso. In pratica, Pietro Nardone di San Giorgio a Liri quel 14 maggio '93 non disse che aveva ricevuto dei colpi all'addome. Così i suoi dolori vennero scambiati per un principio di cedimento dell'aorta; venne deciso il trasferimento immediato al San Filippo Neri di Roma dove si scoprì che il paziente non aveva problemi al cuore ma una "rottura della milza". Nardone quel giorno morì.

Ieri i periti hanno stabilito che a buttare fuori strada i medici cassinati fu il fatto che il paziente non gli aveva detto dei colpi subiti. Così sono venuti a cadere i sospetti di negligenza, imperizia e imprudenza che erano alla base dell'imputazione di omicidio colposo. La stessa Pubblica accusa ieri ha chiesto l'assoluzione per i dottori Giuseppe Iacono, Vincenza Diana, Luigi D'Isa e Enzo D'Orsi (assistiti dagli avvocati Franco Assante, Maria Letizia Casale e Pietro Ranaldi). Il giudice ha accolto la tesi e li ha dichiarati innocenti. Hanno annunciato un ricorso la vedova ed i figli della vittima (rappresentati dagli avvocati Mariano Giuliano e Saverio Fortuna).