Il
segretario replica: «La mia è un’adesione personale. Non ho conti da
pagare né con Marini, né con Pugliese»
D’Antoni chiama, la Cisl si spacca
Ferrante a Fratarcangeli: «Hai
strumentalizzato il sindacato, dimettiti»
Il segretario della Cisl Romano Fratarcangeli aderisce
"personalmente" al nuovo movimento politico di D’Antoni e
subito scoppia la polemica. Ad attaccarlo pesantemente chiedendone le
immediate dimissioni, perchè avrebbe strumentalizzato per fini partitici
il sindacato, è il consigliere della Cisl territoriale, Roberto Ferrante
che il 28 luglio scorso è stato costretto ad abbandonare la segreteria
provinciale dopo uno scontro con l’attuale gruppo dirigente.
«La sua adesione - scrive Ferrante in una lettera aperta - costituisce
uno schiaffo di quelli che lasciano il segno, un pesante attacco
all’autonomia dell’organizzazione che lo stesso, in tutte le occasioni
e in tutte le salse, ha sempre dichiarato inviolabile ed intoccabile,
salvo poi dimenticarsene sistematicamente ogni volta che ha voluto tra la
passiva acquiescenza del gruppo dirigente. Di esempi ne potrei citare
tanti, valga uno per tutti: la sua sudditanza all’amico di tanti piaceri
Pugliese, direttore generale dell’Asl di Frosinone. Sul degrado della
sanità provinciale che è sotto l’occhio di tutti, l’unico che ha
speso parole per difendere l’indifendibilie amico Pugliese, è stato
Fratarcangeli». E Ferrante continua: «Pugliese, questo gli va
riconosciuto, almeno ha avuto un sussulto di dignità tanto da Rassegnare
le dimissioni. Aspettarsi da lui altrettanto è pura chimera. Se non gli
viene ordinato e imposto da Roma, resta tranquillamente al suo posto di
"comando". Così come nutro molti dubbi che la sua adesione alla
"Fondazione democrazia europea" sia stata spontanea come lui
vuol far intendere. In Cisl per esperienza personale, di libero c’è
rimasto poco e niente. Se dissenti, se non condividi passivamente le linee
dell’organizzazione e per dirla in soldoni non ti "appecoroni"
senza tanti complimenti vieni messo alla gogna». Ferrante si congeda con
un ultimo velenoso attacco: «Che la sua adesione è stata sofferta,
probabilmente è vero perchè se fosse dipeso da lui non l’avrebbe fatta
ma non perchè crede nell’autonomia della Cisl, me per non scontentare
l’altro "amico" Marini che adesso gli presenterà il conto.
Così per salvare la poltrona ha dovuto ubbidire, ma pronto a cambiare
rotta se il progetto non dovesse decollare».
Immediata la risposta del segretario del Ciasl Fratarcangeli: «Sembra
essere la lettera di chi non si è ancora ripreso dal grave stato di
confusione mentale in cui è piombato dopo essersi procurato la sfiducia
della sua ex organizzazione di categoria. Tira fuori il tema
dell’autonomia della Cisl e non sa nemmeno dove sta di casa, come
dimostra la limpidezza della mia dichiarazione pubblica. Scelta personale
e solo personale dopo aver precisato la netta distinzione tra la Cisl e la
Fondazione di D’Antoni. Si inventa - continua - affermando il falso,
conti da pagare all’onorevole Franco Marini. Semmai è l’esatto
contrario perchè, non se ne voglia a male Marini, ho solo dato a lui come
ad altri, quando mi sono impegnato in campagne elettorali». E
Fratarcangeli contrattacca: «A proposito dei miei rapporti con Pugliese
parla con altrettanta limpidezza la mia recente dichiarazione pubblica.
Mentre per quanto riguarda i piaceri ricevuti, devo ammettere che è vero.
Devo però, fare solo una piccola precisazione: con l’amico direttore
generale Pugliese ho solo risolto problemi della gente, come si addice ad
un bravo sindacalista e mi scuso della presunzione e che, invece, Ferrante
scambia per piaceri e sono state come amo definire, solo opere buone e a
favore di persone bisognose. Lo chieda in giro l’amico Ferrante, anche a
qualcuno che lui conosce molto bene. Per quanto mi riguarda personalmente
nessun favore o piacere che sia ho avuto dall’amico Pugliese, pur
avendone bisogno dal momento, lui dovrebbe saperlo perchè mio compaesano,
che ho una figlia disoccupata e da tre anni regolarmente iscritta nelle
liste di collocamento del Centro servizi per l’impiego».
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