In venti anni 111 casi in
Ciociaria Allarme Aids, i contagiati
sono
degli ”insospettabili”
di ANNALISA MAGGI
Esplode l’allarme Aids
in Ciociaria, ma non tanto per il numero dei malati quanto per le categorie
delle persone contagiate. Nell’ultimo anno, infatti, mentre sono diminuiti i
casi di Aids in provincia di Frosinone, sono cresciuti gli "insospettabili"
colpiti dal virus: ossia persone di media-ottima famiglia che oggi si scoprono
malati, per aver avuto rapporti a rischio 8-10 anni fa. Le cifre parlano
chiaro, e ci troviamo di fronte ad un fenomeno nuovo: dopo l’esplosione della
malattia come conseguenza del contagio (per lo scambio di siringhe) tra gli
eroinomani, il virus dell’HIV ha oggi altri bersagli. La malattia del
secolo,infatti, colpisce nel 70% dei casi gli eterosessuali che scoprono di aver
contratto il virus per un comportamento a rischio avuto nel passato (spesso
senza nemmeno ricordare con chi). Una tale legerezza purtroppo, però, è fatale e
vanifica gli effetti della terapia farmacologica che viene seguita quando la
malattia è ormai in fase avanzata. La notizia è stata data a Milano al congresso
nazionale organizzato dall’Anlaids (Associazione Nazionale per la Lotta
all’Aids) ed emerge dai dati del COA, il Centro Operativo Aids dell’Istituto
Superiore di Sanità. Dal primo luglio 1999 al 30 giugno del 2000 sono scesi da
sette a tre i casi di Aids su persone residenti in provincia di Frosinone. In
totale, negli ultimi 20 anni, i casi accertati sono saliti a 111. «A dar retta
alle cifre - dice Francesca Danese, presidente dell’Anlaids del Lazio - c’è
stato un calo. Ma attenzione: questo non rispecchia affatto la realtà perché la
malattia è sempre presente. Ci si aspetta anzi una ripresa, specie fra i giovani
come sta avvenendo in Francia dove si scatena il sesso estremo». Insospettabile
dunque e "incredibile", come lo definiscono ancora al vertice di Milano, perché
ad essere colpiti sono persone avanti negli anni che si sono infettate dieci
anni fa. Non rientrando tra le categorie a rischio, trascurano la possibilità di
fare il test dell’HIV che invece è fondamentale per aggredire gli effetti della
malattia. «Ma non possono stare tranquilli - aggiunge Francesca Danese - nemmeno
i giovani che s’infettano stando in branco, dimenticando, o volutamente
trascurando, il preservativo». Tra gli adolescenti è la promiscuità e la poca
accortezza nei comportamenti sessuali, insomma, a provocare il dilagare
dell’infezione che nell’ultimo anno ha portato il Lazio nel secondo posto della
graduatoria nazionale dopo la Lombradia.
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