Cronaca di Frosinone

Mercoledì 29 Novembre 2000
Medici indagati
«Dal Gup
dimostreremo la nostra innocenza»

Mentre il Gip è chiamato a valutare la richiesta di rinvio a giudizio del sostituto procuratore Tonino Di Bona che ha indagato su 16 medici, ritenendoli colpevoli di aver dichiarato residenze fasulle per gonfiare i rimborsi chilometrici, sull’inchiesta interviene l’avvocato Lello Maietta, difensore di due degli indagati: la dottoressa Anna Rita Buratti e la dottoressa Luciana Di Meo.
Scrive l’avvocato: «Se è vero che il pm ha ritenuto di dover chiedere il rinvio a giudizio dei 16 professionisti, è altrettanto indiscutibile che tutta la vicenda viene trasmessa all’esame di un giudice, il quale, all’esito dell’udienza preliminare, dovrà pronunciarsi in ordine alla legittimità e fondatezza della richiesta. E’ chiaro ed evidente che il Gup dovrà vagliare e valutare anche la tesi dei difensori, i quali, per la prima volta, hanno questa opportunità e chiederanno di non processare quei professionisti. Per quanto più strettamente si riferisce alla posizione delle mie assistite - aggiunge l’avv. Maietta- devo riferire che, in esito all’avviso di conclusioni delle indagini preliminari, sono stati depositati documenti e sono state chieste prove orali i cui contenuti hanno apportato ulteriore supporto a quella che è la, già di per sé, obiettiva estraneità alle ipotesi formulate. La dottoressa Buratti e la dottoressa Di Meo, proprio in virtù della loro perfetta buona fede e della loro indiscutibile innocenza (la prima risiede a Frosinone da oltre 15 anni e la seconda da circa 11; la prima ha percepito per il periodo contestato un’indennità di 2 milioni e mezzo e la seconda di 2 milioni e 900 mila lire a fronte di spese complessive per il soggiorno in questa città di gran lunga superiori) confidano nel successivo corso della Giustizia».