ANALISI DELLA SITUAZIONE POLITICO SINDACALE DELLA PROVINCIA
I sassolini nelle scarpe della Uil
Un'approfondita analisi della situazione politico-sindacale della Provincia, anche alla luce delle polemiche scatenate dalle esternazioni del Presidente dell'Unione Industriali sul nuovo modello di sviluppo, è stata effettuata dall'esecutivo provinciale della Uil, riunito sotto la presidenza del segretario Domenico Fracasso. Il quale è partito dal Patto territoriale (giudicato "lo strumento più efficace di crescita sociale e di sviluppo economico che abbiamo costruito negli ultimi 15 anni") per entrare subito nel vivo dei problemi. Il primo monito è per l'Amministrazione Provinciale che "non può assumersi la responsabilità di commettere un errore gravissimo (quello di non prevedere, in sede di rimodulazione, un allargamento ai progetti dei settori agro-alimentare e turistico - ndr) che peserà sul futuro del Patto e che ci farà perdere altre occasioni, come le risorse del Docup regionale e della imminente regionalizzazione dei Patti Territoriali. Il secondo, anche se è più un siluro che un monito, è indirizzato alla Cisl. La Uil è fortemente preoccupata "per le difficoltà di rapporto e di azione comune che si stanno determinando all'interno del sindacato confederale a causa di un crescente delirio di onnipotenza che sta cogliendo il segretario generale della Cisl, il quale non perde occasione per attaccare a testa bassa Cgil e Uil, istituzioni e forze politiche. Il suo comportamento, esagerato e supponente, comincia ad apparire strumentale e sospetto, perché probabilmente finalizzato ad interessi assai diversi da quelli del sindacato e dei lavoratori. Continuando così la Cisl si assumerà la responsabilità di spaccare il sindacato con danni devastanti per i diritti e gli interessi del mondo del lavoro".
Un avvertimento anche al presidente dell'Unione Industriali, Maurizio Stirpe, al quale l'esecutivo della Uil fa rilevare che "il rapporto, probabilmente troppo intenso, con Romano Fratarcangeli e la conseguente voglia di attribuirgli meriti ed attestati di qualità, lo stanno portando a travisare anche la storia. Il Patto territoriale fu proposto ed indicato dalla Uil in una conferenza stampa aperta dell'Unione Industriale nel marzo del 1995; poi, in data 14 giugno 1995, avanzammo formalmente la richiesta del necessario confronto tra le parti al Presidente dell'Amministrazione Provinciale, avv. Gentile. Dopo alcuni mesi la proposta fu raccolta dal dottor Grassi, allora responsabile del personale della Fiat e successivamente direttore di Unione Industriale".
La Uil non risparmia nemmeno il "caso Haider" il cui invito non solo "ingigantisce in modo strumentale le doti pressoché insignificanti di un uomo qualunque, distintosi solo per la sua fede pangermanista ed antisemita ma offende anche l'intelligenza ed il livello di civiltà, di cultura e di tolleranza della gente ciociara".
Dopo essersi tolti i vari sassolini dalle scarpe, l'esecutivo della Uil ha provveduto, per "adeguarsi meglio alle necessità del mondo del lavoro e della società in rapida trasformazione" ad individuare alcuni settori di attività, nominando i rispettivi responsabili tecnici. In dettaglio: lo sviluppo locale, programmazione negoziata, risorse pubbliche locali, regionali, nazionali e comunitarie è stato affidato a Vanni Cavazzoni; la formazione, la ricerca e l'innovazione a Giuseppe Caccianini; la protezione civile e la sicurezza a Mario Pirri; le politiche ambientali e l'assetto del territorio a Giulio Zinzi; le politiche dei servizi e di tutela dei consumatori a Biagio Simonetti; la task force anziani, la cooperazione sociale ed il terzo settore a Luciano Panfili; l'artigianato e la bilateralità a Luigi Canali; le politiche dell'immigrazione ad Angelo Astuti e, infine, il decentramento istituzionale e la pubblica amministrazione a Riccardo Colafrancesco.
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