La situazione più critica è al
Pronto soccorso: effettua in media cento
prestazioni al giorni con soli
tre sanitari, che da domenica diventeranno due
di GIGINO MINNUCCI
L’ospedale di Alatri è
super affollato. Da alcuni mesi, infatti, è l’unica struttura che riesce a
soddisfare le necessità dell’area nord della provincia. Ciò è causa di uno stato
di disagio e motivo di preoccupazione per i primari del San Benedetto perché
l’imprevedibile aumento dell’afflusso dei malati non ha coinciso con il
necessario aumento del personale. Il maggior lavoro nell’ospedale di Alatri
è stato causato anche dalla temporanea chiusura, per motivi tecnici, di alcuni
reparti di altre strutture ospedaliere limitrofe come l’Umberto I di Frosinone.
Particolare preoccupazione desta il servizio di pronto soccorso, dove, come
spiega il direttore sanitario Roberto Papitto, il primo novembre erano in
servizio quattro medici diventati tre il 17 dello stesso mese e saranno
addirittura ridotti a due il 10 dicembre prossimo. E mentre ad Alatri il reparto
effettua in media cento prestazioni al giorno, a Frosinone dove sono in servizio
tredici medici ne vengono effettuate 120-140 e ad Atina, dove giornalmente
ricorrono al pronto soccorso da tre a cinque persone, i medici a disposizione
sono cinque. Questi i dati più appariscenti di una situazione insostenibile che
potrebbe anche essere causa di malsanità. Per denunciare la gravità della
situazione oltre due mesi fa, tutti i primari dell’ospedale di Alatri, si
riunirono in assemblea e dopo ampia discussione inviarono una lettera al
direttore generale Asl, al Prefetto e al Questore di Frosinone con la quale
denunciavano tra l’altro la cronica carenza di personale che si era
drammaticamente aggravata con la mancata sostituzione del personale
infermieristico incaricato a tempo determinato e con la difficoltà di
assegnazione di incarichi al personale ausiliario. I sanitari facevano notare
inoltre l’aumento dell’afflusso dei malati in seguito all’ampliamento di fatto
del bacino di utenza e chiedevano la sostituzione di alcune indispensabili
attrezzature tecniche rese quasi inservibili per lo straordinario uso a cui
erano state sottoposte. La richiesta non ha avuto nessun esito. Per questo
nell’ambiente sanitario c’è molta aspettativa per quanto vorrà dire in proposito
il nuovo direttore generale dottor Carmine Cavallotti nella sua prima uscita
ufficiale. Per una visione d’insieme intanto il nuovo manager ha già visitato le
maggiori strutture ospedaliere della provincia compreso il San Benedetto di
Alatri.
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