Il primo obiettivo sarà quello di frenare
l’emigrazione dei pazienti (uno su quattro) verso ospedali di altre
province Sanità, la ricetta del neo
manager Cavallotti: «Vergognoso aspettare
sessanta giorni per una visita»
di GIANPAOLO RUSSO
Efficienza dei servizi
e strutture ospedaliere più umane per migliorare la sanità ciociara. Inizia da
qui la ricetta di Carmine Cavallotti, da una settimana neo direttore dell’Asl di
Frosinone, subentrato al dimissionario Nicola Pugliese che ieri, per la prima
volta, ha presentato i suoi progetti. «Il primo obiettivo è quello di ridurre
drasticamente i tempi di attesa per le analisi e le visite specialistiche» ha
dichiarato. «Mi risulta, infatti, che i tempi medi in provincia si aggirano
intorno ai 60 giorni. Il risultato è che un cittadino su quattro è costretto ad
emigrare verso strutture ospedaliere di Roma o delle regioni vicine. Ciò
comporta costi sociali altissimi e minori incassi da parte dell’Azienda.
L’efficienza delle strutture sta alla base del recupero di questo dato
negativo». — Direttore, un problema che da anni si
trascina senza soluzione è quello della pianta organica. «E’ vero. Si tratta di una necessità impellente. Nonostante l’Azienda
possa contare su 5.840 dipendenti, mancano, ad esempio, gli infermieri e gli
assistenti animatori nei pronto soccorso. Questi sono due concorsi che vanno
fatti al più presto. Entro un anno al massimo avremo la nuova pianta organica».
— Ha avuto il tempo di rendersi conto delle
condizioni in cui si trovano le strutture ospedaliere della provincia?
«Sì, me ne sono reso conto dopo averle visitate
(vedi servizio a fianco, n.d.r.) e non è certo rosea. L’ospedale deve essere un
luogo di conforto per i malati e bisogna renderli più umani. Basta, ad esempio,
con le camerate con sei o più posti letto. Il paziente deve avere un suo spazio,
un bagno in camera e, se vuole vedere la televisione, lo deve fare senza
disturbare il vicino. In quest’ottica è più facile costruire edifici nuovi che
ristrutturarli». — Quali reparti intende potenziare
o istituire? «Il reparto di neurotraumatologia è
una necessità che affronterò subito. Ogni anno 171 pazienti vengono trasferiti a
Roma. In provincia, in un anno, ci sono 1.827 interventi traumatologici di cui
1.784 dovuti ad incidenti stradali». — L’Azienda è
in forte deficit. La sua ricetta? «Bisogna
innanzitutto razionalizzare gli interventi per evitare gli sprechi. Il budget
mensile offerto dalla Regione è di 58 miliardi. Da un primo esame la necessità
di spesa si aggira intorno ai 70 miliardi. Il deficit va colmato con il recupero
di tutti quei pazienti che non hanno fiducia nell’Asl di Frosinone e si affidano
a strutture esterne».
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