Cronaca di Frosinone

Giovedì 7 Dicembre 2000
Il primo obiettivo sarà quello di frenare l’emigrazione dei pazienti (uno su quattro) verso ospedali di altre province
Sanità, la ricetta del neo manager
Cavallotti: «Vergognoso aspettare sessanta giorni per una visita»

di GIANPAOLO RUSSO

Efficienza dei servizi e strutture ospedaliere più umane per migliorare la sanità ciociara. Inizia da qui la ricetta di Carmine Cavallotti, da una settimana neo direttore dell’Asl di Frosinone, subentrato al dimissionario Nicola Pugliese che ieri, per la prima volta, ha presentato i suoi progetti. «Il primo obiettivo è quello di ridurre drasticamente i tempi di attesa per le analisi e le visite specialistiche» ha dichiarato. «Mi risulta, infatti, che i tempi medi in provincia si aggirano intorno ai 60 giorni. Il risultato è che un cittadino su quattro è costretto ad emigrare verso strutture ospedaliere di Roma o delle regioni vicine. Ciò comporta costi sociali altissimi e minori incassi da parte dell’Azienda. L’efficienza delle strutture sta alla base del recupero di questo dato negativo».
Direttore, un problema che da anni si trascina senza soluzione è quello della pianta organica.
«E’ vero. Si tratta di una necessità impellente. Nonostante l’Azienda possa contare su 5.840 dipendenti, mancano, ad esempio, gli infermieri e gli assistenti animatori nei pronto soccorso. Questi sono due concorsi che vanno fatti al più presto. Entro un anno al massimo avremo la nuova pianta organica».
Ha avuto il tempo di rendersi conto delle condizioni in cui si trovano le strutture ospedaliere della provincia?
«Sì, me ne sono reso conto dopo averle visitate (vedi servizio a fianco, n.d.r.) e non è certo rosea. L’ospedale deve essere un luogo di conforto per i malati e bisogna renderli più umani. Basta, ad esempio, con le camerate con sei o più posti letto. Il paziente deve avere un suo spazio, un bagno in camera e, se vuole vedere la televisione, lo deve fare senza disturbare il vicino. In quest’ottica è più facile costruire edifici nuovi che ristrutturarli».
Quali reparti intende potenziare o istituire?
«Il reparto di neurotraumatologia è una necessità che affronterò subito. Ogni anno 171 pazienti vengono trasferiti a Roma. In provincia, in un anno, ci sono 1.827 interventi traumatologici di cui 1.784 dovuti ad incidenti stradali».
L’Azienda è in forte deficit. La sua ricetta?
«Bisogna innanzitutto razionalizzare gli interventi per evitare gli sprechi. Il budget mensile offerto dalla Regione è di 58 miliardi. Da un primo esame la necessità di spesa si aggira intorno ai 70 miliardi. Il deficit va colmato con il recupero di tutti quei pazienti che non hanno fiducia nell’Asl di Frosinone e si affidano a strutture esterne».