Cronaca di Frosinone

Sabato 30 Dicembre 2000
E’ stato appurato che i dottori Annamaria Panico e Giuseppe Pavia hanno lavorato anche a Villa Gina
Asl, sospesi due medici
I provvedimenti presi dopo lo scandalo degli aborti clandestini

di ALESSIO PORCU

Prima l'inchiesta, con la quale sono stati accusati di essere coinvolti nello scandalo degli aborti clandestini compiuti nella clinica Villa Gina a Roma. Poi gli arresti domiciliari, scattati il nove giugno su ordine della magistratura della Capitale che ha trovato tracce precise della loro presenza nell'ospedale degli orrori. Ora per i ginecologi Annamaria Panico e Giuseppe Pavia di Cassino, arriva l'indagine interna della Asl di Frosinone: ieri mattina il manager Carmine Cavallotti ha firmato il provvedimento di sospensione dal servizio nell'ospedale Gemma De Posis di Cassino a da tutte le altre strutture sanitarie pubbliche della provincia di Frosinone.

Alla base della sospensione ci sono i risultati dell'accertamento. E' emerso che i due sanitari avevano svolto attività anche nella clinica romana. Ma siccome sono dipendenti Asl a tempo pieno, era necessaria un'autorizzazione a prestare la loro opera presso strutture private. E al momento, negli uffici amministrativi dell'Azienda Sanitaria quell'autorizzazione non risulta.

La contestazione dell'Asl contro il dottor Giuseppe Pavia si basa sulle sue dichiarazioni rilasciate agli investigatori l'estate scorsa quando venne interrogato. Soprattutto sul memoriale messo a punto con i suoi difensori Stefania Iasonna e Paolo Gallinelli per difendersi dalle accuse di associazione per delinquere, concussione, estorsione: in pratica - per la magistratura - avrebbe costretto le sue pazienti a pagare somme fino a quattro milioni per abortire oltre il terzo mese di gravidanza, cioè dopo il limite consentito dalla legge. Nel memoriale ha sostenuto che "non aveva preteso tangenti, la somma contestata e cioè molto meno di un milione, era il corrispettivo per l'assistenza prestata come professionista privato ed esterno a Villa Gina". Ma quell'attività di consulente esterno non era stata autorizzata, dice oggi la Asl di Frosinone. Molto diversa la posizione della dottoressa Annamaria Panico. Contro di lei c'è solo l'accusa di associazione per delinquere, cioè di essere d'accordo con gli amministratori della clinica e di averci accompagnato tre pazienti: una donna di Cassino, una di Pontecorvo e una di Sant'Apollinare. Assistita dagli avvocati Oreste Cifalitti e Canio Marzocca però ha garantito di non avere mai svolto attività a Villa Gina. "Sono iscritta nell'elenco dei medici contrari agli aborti - disse - tentai di dissuadere le mie clienti ma di fronte alle loro insistenze suggerii allora d'andare nell'ospedale di Pontecorvo. Loro pretendevano d'andare più lontano perché temevano che la loro scelta d'interrompere la gravidanza si venisse a sapere". Non è bastato ad evitare la sospensione.