Della società "Sipa"
Già impugnato il decreto ingiuntivo
LA Asl di Frosinone ha subito opposto ricorso alle pretese della Sipa srl, la società che gestisce il Center Hospital di Cassino e che ha inoltrato un decreto ingiuntivo per 61 miliardi di lire che sostiene di dover incassare.
Una. pretesa del tutto infondata a giudizio della Asl, che segna un'altra tappa dello scontro tra la Tosinvest del gruppo Angelucci, cui la Sipa ha ceduto il credito vantato, e la giunta Storace, chiamata a rispondere di operazioni effettuate dalla precedente gestione dell'esecutivo Badaloni.
La decisione finale spetta comunque al Tribunale di Frosinone.
L'Azienda Sanitaria di Frosinone, attraverso gli avvocati Tiziana Sodani e Renato Ciamarra, ha presentato ricorso: in una quindicina di pagine i due legali smontano tutte le tesi della Sipa srl, la società che gestisce il Center Hospital di Cassino. Il Center Hospital ha presentato a sostegno delle sue tesi una serie di fatture che, fra quelle già liquidate, quelle inesigibili, quelle non supportate e varie irregolarità contabili, riduce praticamente a zero, secondo gli avvocati ricorrenti, le pretese economiche della Sipa.. E di conseguenza della Tosinvest. Intanto, dei 61 miliardi contestati vi sono fatture soltanto per 49. Altre, indicate nel decreto ingiuntivo, non sarebbero state depositate.
Altre fatture, per una ventina di miliardi, sono state pagate regolarmente e il ricorso indica con esattezza date ed importi. Infine, un'altra dozzina di fatture sono troppo recenti per poter essere incluse nell'ingiunzione, essendo posteriori a giugno 2000.
Altri sedici miliardi non sarebbero supportati da alcuna prova concreta e sette sarebbero gli interessi maturati su questi crediti inesistenti.
C'è davvero attesa per sapere quanti di questi 61 miliardi esistono per davvero.
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