Ciociaria Oggi 

Cronaca di Frosinone

Domenica 7 Gennaio 2001
Presa di posizione di Rosa Roccatani, segretario provinciale dell'Ugl
"Chiarezza sulla sanità"
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Nelle passate gestioni è mancata la capacità operativa. Il contratto con la Città Bianca penalizza l'Ospedale"

RILANCIARE la sanità provinciale è impresa difficile: lo sa bene la Ugl, un sindacato da sempre attento a queste tematiche. Rosa Roccatani, segretario provinciale, dice: "Alcuni punti delle vecchie gestioni sono preoccupanti. Penso all'assenza di un piano strategico e alla mancata adozione della dotazione organica. In questi anni il "pendolarismo del dolore" (malati costretti a viaggi della speranza fuori provincia) è aumentato: tale fenomeno ha provocato un duplice danno, agli utenti e alle risorse economiche e di credibilità della stessa Asl". Cosa è mancato alla gestione passata? "La capacità operativa", risponde di getto la Roccatani. Che poi spiega: "Nel 1998 venne annunciato un bando di gara per acquistare apparecchiature di alta tecnologia (Tac e risonanza magnetica). Le procedure sono ancora aperte e l'Azienda non può utilizzare appieno delle attrezzature sofisticate ed avanzate che consentirebbero di dare risposte agli utenti, abbreviare le liste di attesa e rendere più efficiente la gestione della sanità pubblica. Per non parlare dei gravissimi ritardi accumulati nel settore dell'edilizia sanitaria. Mi riferisco, innanzitutto, ai ritardi nella costruzione del nuovo ospedale di Cassino e al trasferimento del nosocomio di Frosinone alla Città della Salute di via Fabi. Eppure proprio questi due argomenti vennero utilizzati dal centrosinistra in campagna elettorale con faraoniche manifestazioni ed effetti annuncio: la giunta Badaloni arrivò a dire che i due ospedali erano stati costruiti!". Poi Rosa Roccatani aggiunge: "Accanto ai ritardi e alla mancanza di servizi si innestano ulteriori attività dannose per la sanità provinciale, attività che l'Ugl ha sempre denunciato come inopportune e illegittime sotto il profilo amministrativo. Mi riferisco al contratto miliardario stipulato con la Città Bianca. Innanzitutto c'è un contenzioso di svariati miliardi (ndr: 9 o 10) con tanto di ricorso al Tar, poi il contratto di affitto di apparecchiature e servizi. Un contratto talmente costoso che assorbe tanti e tali risorse da mettere in difficoltà gli ulteriori servizi ospedalieri aziendali, soprattutto quelli dell'Umberto Primo di Frosinone. Si è instaurato un circuito vizioso incredibile: la Asl dispone di soldi per l'edilizia sanitaria e per l'alta tecnologia, i ritardi penalizzano in modo inammissibile gli investimenti e la stessa Asl stipula affitti con strutture private per l'erogazione di quei servizi che potrebbe fornire. Una duplicazione di costi assurda". Chiediamo a Rosa Roccatani: una ristrutturazione dell'ospedale di Frosinone (prevedendo Tac, risonanza magnetica, scintigrafie e quanto necessario per la diagnostica) non costerebbe molto meno che appaltare gli stessi servizi ai privati? Risponde: "Assolutamente sì. Anche se la sinergia con i privati è importante e non rinunciabile, purché avvenga in un rapporto trasparente ed efficiente". Ancora: il contratto con la Città Bianca è stato stipulato il giorno prima delle elezioni regionali, solo un caso? Dice: "La coincidenza delle date è assolutamente singolare e preoccupante". Il Center Hospital di Cassino ha presentato alla Asl un decreto ingiuntivo di 61 miliardi, una cifra che bloccherebbe l'attività gestionale e programmatoria. Nota la Roccatani: "Abbiamo un quesito da sottoporre: come è stato possibile accumulare una tale cifra Le perplessità nascono dal balletto delle cifre al quale abbiamo dovuto assistere. Ad ogni modo è necessario mettere sotto controllo la spesa sanitaria globale e in particolare quella delle strutture convenzionate. Per questo confidiamo nell'azione di rinnovamento annunciata dal nuovo direttore generale Carmine Cavallotti. I primi segnali di fiducia e speranza sono venuti dall'adozione della dotazione organica provvisoria, in attesa di quella definitiva".
Apertura di credito quindi dell'Ugl nei confronti dei nuovi vertici della Asl, formati, oltre che da Cavallotti, dal direttore sanitario Carlo Mirabella e dalla direttrice amministrativa Maria Andreina Raponi. Ma l'Ugl vigilerà.

Corrado Trento