Frosinone

Sabato 13 Gennaio 2001
Della Rosa: "Pensiamo anche ai precari"
di Davide della Rosa * Segretario FP Cgil di Frosinone

Nell'ultima intervista pubblica rilasciata da Cavallotti, sembra emergere un certo piglio decisionista e su alcune delle questioni sollevate c'è una condivisione da parte della Cgil Funzione Pubblica: ad esempio la verifica delle incompatibilità per i medici dipendenti di ruolo dell'Azienda che svolgono un altro lavoro in cliniche convenzionate, l'insistenza sulla certezza dei tempi per la consegna dei nuovi Ospedali di Frosinone e Cassino, la certezza sulle riconversioni degli Ospedali di Ferentino, Ceccano, Ceprano. Sorgono però seri dubbi su altri aspetti non meno importanti:
1) la Dotazione Organica tanto sbandierata, addirittura presentata come "tappa fonda-mentale" dell'Azienda, presenta lacune gravissime, sia come dislocazione di risorse umane, sia come nuove qualifiche occorrenti per una sanità moderna e a nulla vale l'affermazione che "bisogna prenderla così com'è, perché ci serve un pezzo di carta per poter fare i concorsi. Comunque sia essa non doveva essere varata prima di aver chiarito qual è la nuova strategia dell'Azienda. Inoltre, il mutamento di Pianta Organica in Dotazione Organica non è solo un fatto nominalistico bensì, a condizione che ci sia capienza di bilancio e sintonia con la programmazione regionale, la dotazione organica è uno strumento flessibile e mutabile in ogni momento, per cui concorsi ed altri tipi di assunzioni possono essere programmati annualmente, senza aspettare l'evento miracolistico.
2) E' vero che l'Ausl, ha 925 dipendenti precari, ma come mai dopo l'annullamento del
concorso per infermieri, l'Azienda ha deciso di non ricorrere al Consiglio di Stato? Come mai dopo aver speso decine e decine di milioni per lo svolgimento del suddetto concorso, non si è trovato qualche milione in più per il ricorso? Forse c'è qualche altra ragione che non conosciamo? Sarebbe opportuno manifestarla.
La decisione, inoltre, di bandire nuovi concorsi entro 2 mesi non sana la ferita inferta agli 800 infermieri idonei, che senza colpa alcuna, vedono svanire tutte le loro possibilità. I loro diritti vanno tutelati in tutti i modi possibili utilizzando tutti gli strumenti che la legge offre..
3) Sommessamente chiediamo al dr. Cavallotti di non eccedere in proclami, che poi vengono sistematicamente fraintesi o strumentalizzati da tutto un sottobosco aziendale ed extraziendale.
Il dr. Cavallotti lo sa bene: le vere scelte aziendali sono frutto di pazienza, confronto con le OO.SS. serie, coinvolgimento dei Comuni, rispetto di tutte le opinioni e soprattutto dei cittadini.