Frosinone

Martedì 16 Gennaio 2001
La sanità da rifondare
Discontinuità con il passato

Dall'ufficio stampa dell'Ugl riceviamo e pubblichiamo la seguente nota.

L'assessore regionale al Bilancio rivela che il lascito della vecchia gestione sanitaria è quello di un deficit di 7.900 miliardi accumulato sino al 1999.
E' il frutto di una politica della spesa pubblica alla quale l'Ausl della provincia di Frosinone ha contribuito con un disavanzo, contestato unicamente dalla Ugl, che nella media annuale è risultata superiore al trend regionale.
Quest'enorme flusso di denaro e in qualche caso, di sperpero non ha prodotto investimenti nella struttura, non è servito ad incrementare la dotazione di attrezzature e non ha migliorato la qualità complessiva dei servizi erogati ai cittadini. Il tutto a causa dell'errata gestione dell'Ausl da parte del vecchio management che, carente di un piano strategico, ha fallito anche nello sviluppo dell'organizzazione aziendale, privilegiando la parte meno innovativa dell'alta burocrazia, emarginando e eliminando tutti coloro che avevano il coraggio di manifestare le proprie idee e che, invano segnalavano gli errori e le manchevolezze della gestione Pugliese.
I frutti avvelenati degli ultimi tre anni di malgoverno dell'Azienda Usl provinciale, che non possono essere imputati solamente a Pugliese, Bracciale e Rossi ma che chiamano in causa le inadempienze e le responsabilità di non pochi loro collaboratori (ancora al loro posto di lavoro e che addirittura puntano palesemente ad ulteriori promozioni), continuando a manifestarsi o così, purtroppo avverrà ancora per molto tempo. Gli ultimi due episodi sono "la scoperta delle disfunzioni e delle diseconomie provocate dalla mancata o difettosa revisione sulla lista degli assistiti dei medici di base e la condanna, l'ennesima collezionata dalla vecchia gestione, pronunciata dal giudice del lavoro di Cassino per una caso di "mobbing" in danno di un dipendente dell'Ausl e dirigente sindacale della Ugl sanità. Sono due fatti che testimoniano di carenze organizzative e che provocano danni economici all'Azienda.
La Ugl non crede che l'Assessore Saraceni ed il Direttore Generale Cavallotti possono essere indicati come responsabili delle due situazioni denunciate, ritiene però anche riduttivo chiamare in causa solo l'ex assessore Cosentino e l'ex Direttore generale, ai quali possono sicuramente essere imputate responsabilità politiche e di organizzazione generale, ma non quelle di dover verificare le liste dei cittadini assistiti ed il dettaglio dell'organizzazione degli uffici.
Ma è altrettanto certo che ci sono state responsabilità nell'alta dirigenza aziendale, che vanno identificate e risolte per evitare che in futuro si ripetano le medesime disfunzioni.
E' questa discontinuità con il passato che il mondo della sanità si attende dal nuovo responsabile aziendale per affrontare al meglio il necessario processo di riorganizzazione dell'azienda Usl.