Foglietta illustra il programma per il settore cenerentola della
Ciociaria
Sanità: ambizioni e non sogni
Le somme verranno tirate il prossimo 16 febbraio nel corso di un convegno ai quale hanno già garantito la presenza il presidente Storace e l'assessore Saraceni. Ma Alessandro Foglietta, presidente della commissione permanente
alla sanità, nel corso di una chiacchierata informale ha anticipato, seppure in
via di larga massima, il piano che Alleanza Nazionale ha messo in cantiere per un reale sviluppo del territorio (e di questo aspetto ha parlato Oreste
Tofani nel corso della conferenza stampa su cui abbiamo riferito nell'edizione
di ieri) integrato da un sostanziale miglioramento della qualità della vita.
"Sviluppo sostenibile e buona sanità debbono procedere congiuntamente - dice Foglietta e questo è certamente possibile.
Dobbiamo evitare accuratamente quanto è accaduto nel recente passato.
Un esempio? Recuperare immediatamente il rapporto con l'Unione degli Industriali e sottoscrivere anche con essa la convenzione a suo tempo stipulata con la Federlazio".
Ovviamente le attenzioni maggiori di Foglietta vanno verso il pianeta sanità.
"Il territorio - dice - deve essere meglio rappresentato in termini di struttura.
Troppo spesso si arriva direttamente in ospedale mentre ci sarebbero passaggi intermedi e cioè i medici di base, gli ambulatori, i consultori. Tutte
strutture che debbono essere potenziate e meglio distribuite sul territorio. In
due parole la parola d'ordine deve essere: razionalizzare le strutture per decongestionare gli ospedali".
E allora come si deve operare nel breve e medio periodo? Foglietta ha le idee
chiare in proposito.
"Il primo obiettivo da raggiungere è quello di realizzare nell'area sorana un
Dea di primo livello ed il polo oncologico. Ma ovviamente il polo oncologico da solo non basterà se non ipotizzeremo soluzioni di day hospitai negli altri poli sanitari della provincia e cioè Frosinone, Cassino ed Anagni. Altro traguardo da
raggiungere rapidamente è quello di istituire le specializzazioni di neurologia e di neurotraumatologia per arrivare, a tempo debito, alla neurochirurgia. Nel
contempo il presidio ospedaliero di Frosinone va alleggerito ed alcune specialità vanno decentrate nelle strutture periferiche, ad esempio Ceccano. Frosinone deve trasformarsi in un ospedale di emergenza.
Analogo discorso va fatto per la cardiologia e la terapia intensiva. Si tratta, soprattutto per quest'ultima, di specializzazioni importantissime, come tutti possono ben capire, che debbono essere opportunamente potenziate dove esistono (Frosinone e Cassino) ed istituite dove non esistono (Sora ed Anagni). Subito
dopo dobbiamo puntare all'emodinamica e, in prospettiva, alla cardiochirurgia".
Un programma ambizioso. "Ma realizzabile. E che ha soprattutto un obiettivo ancora più ambizioso. Ci sono moltissimi valenti professionisti ciociari che
hanno scelto (o sono stati costretti a scegliere) di svolgere la loro attività professionale fuori dai confini della provincia. Credo che faremmo un'ottima cosa se tentassimo di recuperarli a servizio delle nostre strutture. Raggiungeremmo il duplice obiettivo: di qualificare i nostri servizi sanitari
e di ridurre in maniera consistente i cosiddetti viaggi della speranza".
L'ultimo aspetto riguarda i rapporti tra sanità pubblica e sanità privata. "Non v'è dubbio - conferma Foglietta - che l'una e l'altra vanno integrate e che la seconda vada giustamente potenziata lì dove deve esercitare funzioni di supplenza o di sostituzione della prima.
Voglio dire, insomma, che ci sono alcuni settori della sanità che, nella nostra provincia, non riescono a raggiungere il massimo risultato. In questo caso, se la sanità privata è in grado di supplire, deve essere giustamente considerata. Il che non significa - conclude l'on. Foglietta - che certi accordi non possano essere rivisitati, ma sempre tenendo presente che il nostro compito è quello di garantire il massimo dei servizi in termini di qualità e di strutture".
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