Dure reazioni all'intervento sul servizio oncologico
Le critiche di Atturi (Uil)
fanno scatenare un putiferio
ANAGNI - L'intervento di Alberto Atturi (Uil Sanità) sul mancato potenziamento del servizio oncologico dell'ospedale di Anagni, ha provocato una serie di reazioni.
La dottoressa Giampaolo, responsabile del servizio dice: «Presso la Ausl di Frosinone è in atto un'operazione di riorganizzazione, coordinamento e potenziamento di tutte le attività oncologiche della provincia, processo alla cui realizzazione il servizio di oncologia dell'ospedale di Anagni sta contribuendo attivamente. La situazione è già migliorata e di questo sia gli operatori che i malati si sentono soddisfatti. E' infatti impensabile, al giorno d'oggi, che un servizio, peraltro molto attivo, ma comunque in un ospedale periferico, possa funzionare isolato dal contesto provinciale e regionale nell'interesse dei malati e delle loro famiglie, cui quotidianamente cerchiamo di dare assistenza». Atturi faceva riferimento alle promesse fatte, a suo tempo, dai dirigenti di An. A questo controbatte il comitato per il sindaco Fiorito (candidato del centrodestra alle prossime elezioni): «Fiorito ritiene di non dover rispondere personalmente alle
rimostranze del signor Atturi. Non riusciamo a comprendere come Atturi tiri in ballo i problemi della sanità, tramite strumentalizzazioni attacca il nostro candidato che ha dimostrato non a a parole ma con i fatti la volontà di far ritornare l'ospedale Anagnino un impianto di serie A. Fiorito ha contributo personalmente alla risoluzione dei problemi presenti nei reparti di ginecologia e cardiologia e a giorni presenterà, alla stampa e ai cittadini un programma che attuerà in maniera fattuale il rilancio del presidio anagnino. Atturi, piuttosto che rivolgere critiche, dovrebbe ricordarsi che fa parte della maggioranza attuale che appoggia il sindaco che è la maggiore autorità sanitaria e in questi anni avrebbe dovuto adoperarsi per fare qualcosa invece che stare lì a criticare. Le bassezze politiche non fanno parte dei nostri progetti e quindi riteniamo opportuno che sia giusto proseguire per la nostra strada fatta di progetti e non di vuote parole».
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