Frosinone

Sabato 17 marzo 2001

Nella missiva viene contestata l'interpretazione del regolamento specifico della Asl
Diritto alla mensa, la Cisl all'attacco
Il segretario del sindacato di categoria, Ricci, scrive al manager Cavallotti 

Il Segretario Generale della Fps Cisl (federazione pubblici servizi), Angelo Ricci ha scritto una lettera al Direttore Generale della Asl Carmine Cavallotti per contestare l'interpretazione dell'art. 2 del regolamento riguardante il diritto alla mensa.
"La disposizione impartita dall'ufficio rilevazione delle presenze della zona B - chiosa Angelo Ricci - è quella di conteggiare ai fini della maturazione del buono pasto, esclusivamente gli orari continuativi che si sono prolungati oltre le 8 e mezza. Un'interpretazione del tutto singolare ed arbitraria data dall'Ufficio presenze della Asl contrasta palesemente con la prima parte del richiamato art. 2 del regolamento laddove recita testualmente "per poter usufruire del diritto alla mensa è necessario essere effettivamente in servizio fino ad 8 ore continuative...."
L'interpretazione data al punto in questione, oltre a non trovare conforto alcuno in nessuna norma contrattuale o regolamentare ,contiene di fatto, una odiosa discriminazione tra i dipendenti. Infatti, mentre per il ruolo sanitario, professionale e tecnico, 1'art 2 del regolamento è correttamente interpretato ed attuato, nel senso che poter beneficiare del buono pasto è sufficiente aver lavorato 8 ore consecutive, per il ruolo amministrativo no. I lavoratori appartenenti a quest'ultimo profilo professionale - aggiunge il numero uno della federazione di via Marco Tullio Cicerone - debbono prestare una attività lavorativa continuativa di 8 ore e trenta minuti. In definitiva la Fps Cisl di Frosinone contesta il fatto che sull'art. 2 del regolamento aziendale ci siano due diverse interpretazioni che stanno provocando tensione tra il personale. 
"Non si riesce a capire la ragione di questa interpretazione cervellotica, che non sta né in cielo e né in terra - conclude il responsabile della sanità Ricci - a meno che l'obiettivo sia quello di provocare confusione. Ma mi rifiuto di crederci." A questo punto è bene che il direttore Generale Cavallotti intervenga nei confronti di chi è preposto a garantire una univoca applicazione dell'art. 2 del regolamento.