Sanità/Sale operatorie sguarnite: il
manager Cavallotti chiede alla Regione di intervenire per risolvere la
situazione Anestesisti, scatta
l’emergenza Servono 22 operatori, ma
all’ultimo concorso se ne sono presentati solo due
di RAFFAELE CALCABRINA
E' emergenza anestesisti negli ospedali della provincia di Frosinone. A 90 giorni dal suo
insediamento, il direttore generale dell'Asl, Carmine Cavallotti, nella prima
verifica del proprio operato, comincia proprio dalla questione degli anestesisti
rianimatori. «E' un problema comune ad altre aziende - precisa il manager
dell'azienda sanitaria - anche perché chi vince il concorso, dopo sei mesi
chiede il trasferimento a Roma, determinando un depauperamento delle risorse
dell'Asl. Sono 45 gli anestesisti in servizio presso la nostra azienda. In
ossequio alle normative vigenti vogliamo garantire che in ogni presidio
sanitario sia presente al pronto soccorso un anestesista, 24 ore su 24, diverso
da chi fa servizio in sala operatoria. Negli ospedali di Frosinone, Alatri,
Anagni, Cassino, Pontecorvo e Sora garantiamo la presenza di un anestesista 24
ore su 24 per le urgenze di pronto soccorso. Stesso discorso per i centri di
rianimazione di Frosinone, Alatri e Cassino, inoltre, considerato il servizio in
camera operatoria, l'azienda deve coprire un totale annuo di 80712 ore. Ma al
momento siamo in grado di coprirne solo 53625. L'azienda ha pertanto deciso di
assumere nuovo personale, ma, al concorso di lunedì scorso per anestesisti, si
sono presentate solo in due di cui uno già in servizio, con contratto a termine,
nella nostra azienda. In definitiva mancano circa 22 anestesisti. Per questo
l'azienda è pronta a far partire un progetto, dal costo di tre miliardi e mezzo,
per far fronte all'emergenza e per non mortificare la risposta che dobbiamo ai
cittadini. Il problema è trovare anestesisti disponibili a venire a Frosinone.
Anche perché un'azienda non si può basare esclusivamente sugli straordinari.
Chiederemo, pertanto, alla Regione di incentivare con agevolazioni gli
anestesisti che vengono da altri presidi ospedalieri». « L'emergenza
anestesisti è cronica - dice Rita Scalera, rappresentante sindacale degli
anestesisti - . Il personale è carente di due terzi. In fondo manca una seria
programmazione nelle scuole di specializzazione: scarseggiano gli anestesisti,
tuttavia, ci sono tantissimi medici disoccupati. Alcuni ospedali, come quello di
Isola del Liri, sono stati praticamente chiusi per mancanza di anestesisti. Come
me, moltissimi altri colleghi, nel giorno di riposo, si muovono per far fronte
alle emergenze di altri ospedali, quali Pontecorvo e Cassino. Del resto quando
lavoravo a Verona mi recavo anche a Bolzano. Il problema è che i posti vacanti
sono tanti e non si è costretti ad emigrare per lavorare». Nel frattempo l'Asl di Frosinone attende dalla Regione l'approvazione della nuova pianta
organica, primo passo per aumentare il personale in servizio. Sul fronte
ristrutturazioni, invece, problemi per il nascente reparto di dialisi in via
Fabi. «Ci siamo resi conto che manca la prevista rampa dei gas. Il tubo che
convoglia l'ossigeno finisce al quarto piano e non è previsto un sistema per
l'erogazione dell'ossigeno agli altri piani. Il rischio è che, alla consegna, il
reparto non possa funzionare. Per risolvere il problema abbiamo chiesto un
incontro alla Regione», è l'amara conclusione di Cavallotti.
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