L’ODISSEA DI UN INFERMIERE DI SORA Si salvò per miracolo da un
incidente, ieri si è ucciso buttandosi dall’ospedale
Si salvò per miracolo nell'estate scorsa, ma, ieri, ha cercato da solo la
morte. Tragico destino per Fernando Cipollone, 49 anni, infermiere di Sora, tra
i più apprezzati per la dedizione al lavoro nel "SS.Trinità". Ieri, è morto
scegliendo di farla finita con un volo di 20 metri, proprio in quell'ospedale
dove stava iniziando il turno di servizio. Al lavoro era tornato da poco tempo,
dopo un banale incidente con la bicicletta, in cui aveva, però, rischiato la
vita. E' probabilmente nei postumi di quella caduta del luglio scorso, che
bisogna ricercare i motivi di questa morte. Da 25 anni, lavorava nell'ospedale
di Sora dove si è gettato da una finestra al quarto piano. Prima di lanciarsi ha
portato a termine con meticolosità tanti piccoli gesti, come l'appendere la
giacca o il deporre con cura gli occhiali, che fanno pensare ad una estrema
determinazione e freddezza. Cipollone, con moglie e due figli, aveva
avuto una vita serena fino al 26 luglio dello scorso anno. Quella mattina, non
doveva lavorare ed era uscito con la bici da corsa a fare una passeggiata. Nel
centro di Sora, un'auto, che usciva da un parcheggio, lo investì. Battè con
violenza la testa e rischiò di perdere la vita per un ematoma nel cranio,
restando in coma per giorni. Riuscì a recuperare miracolosamente e, da un po',
era tornato al lavoro, anche se destinato a mansioni più leggere per non
affaticarlo. Fernando, però, negli ultimi tempi, non era più felice come una
volta e, nonostante l'affetto di tutti, non si sentiva appagato dal recupero.
Ieri ha deciso di farla finita.
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