Cronaca di Frosinone

Mercoledì 14 Marzo 2001
Un’interruzione al giorno, di media, nella struttura di Alatri: record in provincia. Per il vertice Asl tutto regolare
Aborti, l’ombra di affari per pochi
Il dottor Astrei: «Gestione personalistica degli interventi in ospedale»

di MARCO PAPOLA

Un grido di dolore affidato ad una lettera: dolore per il bimbo perso, per lo choc dell’intervento, per il trattamento che le è stato riservato. L’interruzione di gravidanza volontaria è un trauma, lo è ancora di più se, come denuncia la signora nella lettera a fianco, chi decide di abortire finisce in un meccanismo clientelare-affaristico. Al centro della vicenda l’ospedale di Alatri, dove la donna è stata sottoposta all’intervento.
«Nell’ospedale di Alatri la gestione degli aborti volontari è, come dire, "personalistica", denuncia Gianni Astrei, un medico aderente al Movimento per la vita, che della guerra agli aborti ha fatto la sua bandiera. «Anche se noi, come movimento, siamo contrari - continua il medico - la legge va rispettata. E ad Alatri la situazione non è limpidissima». Nella sua lettera, finita sul tavolo dei vertici della Asl del capoluogo, la signora ripercorre le tappe della sua vicenda, che passa per lo studio privato di un medico prima di finire nella sala operatoria della struttura sanitaria di Alatri. Una scelta, denuncia la donna, "obbligata".
Ufficialmente, non c’è nulla: nessuna denuncia, nessuna segnalazione, nessua inchiesta interna. Tutto regolare. Il manager Cavallotti risponde tramite il capo della sua segreteria, il dottor Ferrante. «Posso solo dire che il direttore generale ha ordinato, lo scorso 6 febbraio, la riorganizzazione dei reparti di ginecologia e maternità in tutti gli ospedali dell’azienda. Procedura che non ha comportato alcun cambiamento radicale. Per quanto riguarda l’ospedale di Frosinone, contrariamente a quanto scrive la signora nella lettera, gli interventi di interruzione della gravidanza si effettuano regolarmente. Forse, ma è solo una supposizione, ci potrebbe essere stato un rallentamento dell’attività dovuto esclusivamente alla ristrutturazione che sta interessando il reparto di ginecologia».
Prima dell’intervento chirurgico, la signora è stata nel consultorio di Alatri. Nella lettera scrive che le è stato "consigliato" di rivolgersi allo studio medico privato. «Lo escludo - replica in dirigente del consultorio, Enrico Straccamore - da noi si fanno visite regolarmente. Se la paziente ha deciso di rivolgersi a un privato, lo ha fatto senza pressioni».
Se l’ospedale di Frosinone ha qualche problema sul fronte degli aborti, quello di Cassino ne ha di peggiori: l’unico medico non obiettore, cioè disponibile ad operare interruzioni di gravidanza, non ha un equipe medica per operare. Quindi niente aborti.
Gli unici ospedali dove è possibile interrompere la gravidanza sono Frosinone, Sora e Alatri. Ogni anno, in tutta la provincia (e quindi nelle tre strutture ospedaliere) vengono effettuati circa un migliaio di aborti. Un terzo delle donne che abortiscono, in tutta la provincia, passano per la sala operatoria dell’ospedale di Alatri. Più o meno, un’interruzione al giorno di media.
Un dato che fa riflettere.