Un’interruzione al giorno, di media,
nella struttura di Alatri: record in provincia. Per il vertice Asl tutto
regolare Aborti, l’ombra di affari per
pochi Il dottor Astrei: «Gestione
personalistica degli interventi in ospedale»
di MARCO PAPOLA
Un grido di dolore affidato ad una lettera: dolore per il bimbo perso, per lo choc dell’intervento,
per il trattamento che le è stato riservato. L’interruzione di gravidanza
volontaria è un trauma, lo è ancora di più se, come denuncia la signora nella
lettera a fianco, chi decide di abortire finisce in un meccanismo
clientelare-affaristico. Al centro della vicenda l’ospedale di Alatri, dove la
donna è stata sottoposta all’intervento. «Nell’ospedale di Alatri la
gestione degli aborti volontari è, come dire, "personalistica", denuncia Gianni
Astrei, un medico aderente al Movimento per la vita, che della guerra agli
aborti ha fatto la sua bandiera. «Anche se noi, come movimento, siamo contrari -
continua il medico - la legge va rispettata. E ad Alatri la situazione non è
limpidissima». Nella sua lettera, finita sul tavolo dei vertici della Asl del
capoluogo, la signora ripercorre le tappe della sua vicenda, che passa per lo
studio privato di un medico prima di finire nella sala operatoria della
struttura sanitaria di Alatri. Una scelta, denuncia la donna, "obbligata".
Ufficialmente, non c’è nulla: nessuna denuncia, nessuna segnalazione, nessua
inchiesta interna. Tutto regolare. Il manager Cavallotti risponde tramite il
capo della sua segreteria, il dottor Ferrante. «Posso solo dire che il direttore
generale ha ordinato, lo scorso 6 febbraio, la riorganizzazione dei reparti di
ginecologia e maternità in tutti gli ospedali dell’azienda. Procedura che non ha
comportato alcun cambiamento radicale. Per quanto riguarda l’ospedale di
Frosinone, contrariamente a quanto scrive la signora nella lettera, gli
interventi di interruzione della gravidanza si effettuano regolarmente. Forse,
ma è solo una supposizione, ci potrebbe essere stato un rallentamento
dell’attività dovuto esclusivamente alla ristrutturazione che sta interessando
il reparto di ginecologia». Prima dell’intervento chirurgico, la signora è
stata nel consultorio di Alatri. Nella lettera scrive che le è stato
"consigliato" di rivolgersi allo studio medico privato. «Lo escludo - replica in
dirigente del consultorio, Enrico Straccamore - da noi si fanno visite
regolarmente. Se la paziente ha deciso di rivolgersi a un privato, lo ha fatto
senza pressioni». Se l’ospedale di Frosinone ha qualche problema sul fronte
degli aborti, quello di Cassino ne ha di peggiori: l’unico medico non obiettore,
cioè disponibile ad operare interruzioni di gravidanza, non ha un equipe medica
per operare. Quindi niente aborti. Gli unici ospedali dove è possibile
interrompere la gravidanza sono Frosinone, Sora e Alatri. Ogni anno, in tutta la
provincia (e quindi nelle tre strutture ospedaliere) vengono effettuati circa un
migliaio di aborti. Un terzo delle donne che abortiscono, in tutta la provincia,
passano per la sala operatoria dell’ospedale di Alatri. Più o meno,
un’interruzione al giorno di media. Un dato che fa riflettere.
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