Frosinone

Sabato 24 Marzo 2001
Dopo il ricorso dell’Ordine degli ingegneri per la scarsa trasparenza nell’affidamento: non fu fatta la gara
Incarichi Asl, indaga la Corte dei Conti
Ipotesi di danno erariale segnalata dall’Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici

di LUCIANO D’ARPINO

Dodici incarichi professionali dati dall’Asl nel 1999 a quattro professionisti per un importo di 2 miliardi e 700 milioni con procedure poco trasparenti.
E’ quanto sostiene l’Autorità per la vigilanza sui Lavori pubblici che ha segnalato il caso alla Procura generale della Corte dei Conti evidenziando «l’ipotesi di danno erariale», così come è scritto in una nota inviata all’Ordine degli ingegneri di Frosinone che aveva presentato diversi esposti.
Ma da cosa deriva questa ipotesi di danno erariale, vale e dire per i soldi della collettività? «L’ipotesi - scrive il dirigente generale dell’Autorità per la vigilanza, Emilio Pascale - è derivante dalle seguenti irregolarità afferenti alle procedure di affidamento di incarichi professionali l’illegittimo frazionamento di incarichi professionali di valore superiore ai 200.000 euro (400 milioni di lire, ndr) e conseguentemente, eludere il loro affidamento previa pubblicazione di apposito bando di gara in sede europea; il non rispetto della normativa legislativa e regolamentare in materia di adempimenti pubblicitari anche in relazione agli affidamenti di incarichi professionali di valore inferiore ai 200.000 euro; la scarsa credibilità della motivazione dell’urgenza per giustificare il ricorso agli affidamenti in via fiduciaria, considerato che le relative delibere adottate in data 15/11/’99 sono state, per la maggior parte, successivamente annullate e sostituite con altre in data 28.12.1999».
Gli incarichi vennero dati dall’ex manager Nicola Pugliese per progetti relativi all’adeguamento e alla ristrutturazione in diversi ospedali della provincia (vedi articolo a fianco), ma subito scattò la protesta dell’Ordine degli ingegneri di Frosinone che oggi canta vittoria. «Questa significa - afferma il presidente dell’Ordine Alfredo Delfi - che non avevamo posto una questione di carattere corporativo , ma a tutela della collettività. Questo vuol dire anche che se l’Asl avesse rispettato le norme avrebbe potuto beneficiare di prestazioni, svolte presumibilmente con la stessa professionalità, ma ad un costo inferiore. Fare la gara, infatti, avrebbe comportato delle economie». Ora, però sarà la Corte dei Conti a dire se il danno c’è stato o meno.