Il segretario Ricci sui buoni-pasto
La Fps-Cisl contesta l'Asl
di ALDO GIULIANI
LA FEDERAZIONE Pubblici Servizi della Cisl ha contestato alla Direzione Generale della Asl di Frosinone l'interpretazione dell'art. 2 del regolamento alla mensa che penalizza fortemente gli interessi degli operatori.
"La disposizione impartita dall'ufficio rilevazione delle presenze della zona
B - scrive il segretario Generale Angelo Ricci - è quella di conteggiare ai fini della maturazione del buono pasto, esclusivamente gli orari continuativi che si sono prolungati oltre le 8 ore e mezza.
L'interpretazione del tutto singolare ed arbitraria data dall'Ufficio presenze
della Asl contrasta macroscopicamente con la prima parte del richiamato art. 2 del regolamento laddove recita testualmente "per poter usufruire del diritto alla mensa è necessario essere effettivamente in servizio fino ad 8 ore
continuative...".
L'interpretazione data al punto in questione, oltre a non trovare conforto alcuno in nessuna norma contrattuale o regolamentare, contiene, di fatto, una
odiosa discriminazione tra i dipendenti.
Infatti, mentre per il ruolo sanitario, professionale e tecnico, l'art. 2 del regolamento è correttamente interpretato ed attuato, nel senso che per poter beneficiare del buono pasto è sufficiente aver lavorato 8 ore consecutive, per il ruolo amministrativo, no.
I lavoratori appartenenti a quest'ultima categoria - aggiunge il numero uno della Federazione di via Marco Tullio Cicerone - debbono prestare un'attività lavorativa continuativa di 8 ore e trenta minuti.
Insomma, due pesi e due misure all'interno della stessa Azienda che consegue l'unico risultato di dividere i lavoratori e creare motivi di scontentezza e di
fibrillazione, mentre occorre maggiore coesione, unità e chiarezza nella gestione.
"Abbiamo tentato per le vie brevi di risolvere il problema - prosegue Ricci -
che è bene ribadire costituisce un problema di equità e di giustizia ma non abbiamo trovato orecchie interessate ad ascoltarci.
Allora abbiamo preso carta e penna ed inviato una lettera al Direttore Generale della Asl, Dr. Carmine Cavallotti, e al Direttore Amministrativo, ai quali
abbiamo chiesto un immediato intervento volto ad eliminare inammissibili discriminazioni tra lavoratoti appartenenti ad un ruolo rispetto ad un altro, frutto di un interpretazione a macchia di leopardo dell'art. 2 a ripristinare correttezza e certezza del diritto".
Si augura che la questione posta dalla Fps Cisl trovi immediata soluzione.
Speriamo che adesso le richieste inviate ai due direttori dell'Asl vengano analizzate e subito dopo loro stessi o la persona deputata a questo compito intervenga a porre fine alle inammissibili discriminazioni tra i lavoratori dell'Asl citate precedentemente.
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