P. Del Prete, un ospedale alla ricerca della
«qualità»
di
UMBERTO PAPPALARDO
PONTECORVO - L’intenso dibattito sulla
sanità, stimolato da ministro Veronesi, si è incentrato sui futuri
ospedali a «cinque stelle», che dovrebbero saldare la tecnologia e
l’umanizzazione. Ma nelle strutture sanitarie della provincia gli utenti
ancora devono fare i conti con l’assenza di macchinari e con la prolungata
degenza. Le associazioni civiche per rendere attuale il problema hanno
scritto una lettera al direttore generale della sanità provinciale Carmine
Cavallotti. «Per contribuire a rendere più efficiente il servizio
sanitario dell’unità D, presidi ospedalieri di Pontecorvo e Cassino», i
dirigenti delle associazioni civiche, Centro per il "Diritti del
cittadino" e Tribunale del malato, hanno rammentato al manager Cavallotti
che al Pasquale Del Prete «deve essere sostituita l’attrezzatura
dell’unità operativa diagnostica, perché da diverso tempo è fuori uso.
Poi, deve essere sostituita la mammografia, l’ortopantografo e l’ecografo.
Inoltre è stato promesso più volte che il nosocomio dovrà essere dotato
della Tac e della risonanza magnetica, i cui macchinari sono diventati
indispensabili per fare le diagnosi». Infine, il responsabile sanitario ha
fatto presente, più volte, che il reparto oculistica ha bisogno estremo
del laser. La ristrutturazione del vecchio ospedale è cosa fatta. Ma
nessuno si attiva per farsi consegnare il manufatto. La latitanza dei
diversi manager è sospetta: perché non mettono in mora la società
appaltatrice? Quali interessi si celano dietro il ritardo? Perché
Cavallotti non pretende, anche ricorrendo al giudice, la consegna del
manufatto in cui potrebbero essere trasferiti il pronto soccorso e altre
specializzazioni?
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