DIECI
punti programmatici per ...
di LUCA SERGIO
DIECI punti
programmatici per imprimere una maggiore efficienza al sistema sanitario
provinciale.
Questo il contenuto del documento elaborato dai gruppi di studio (formati da
tecnici e rappresentanti dei cittadini) in due giorni di lavoro del convegno
«Dalla sanità alla salute», promosso dal gruppo regionale e dal
coordinamento provinciale di Forza Italia e che sarà presentato in
settimana ai presidenti della giunta Storace e della competente commissione
regionali Foglietta e al direttore generale Asl Cavallotti. Molti gli spunti
interessanti emersi dal lungo work-shop, insieme a proposte concrete e
qualche segnale di allarme perché, se non si passa subito al rinnovamento,
i pericoli del declassamento per la sanità frusinate diventeranno
effettivi. Uno, e non di poco conto, lo ha lanciato il presidente della
commissione regionale Politiche istituzionali, Alfredo Pallone, sempre
concreto: «Attenzione a quello che sta avvenendo non lontano da noi: a Tor
Vergata sta sorgendo un nuovo polo sanitario di prim’ordine che potrebbe
aumentare le nostre difficoltà». L’esponente azzurro ha poi attaccato la
precedente gestione («Abbiamo trovato 7.400 miliardi di debiti nella sanità
e neanche il Piano regionale») e ribadito un concetto altre volte espresso:
cioè il centro-destra non guarda alle tessere degli operatori sanitari ma
alla loro competenza. L’assessore regionale alle Politiche Sociali, Anna
Teresa Formisano, si è soffermato sugli impegni della giunta Storace, e in
particolare sull’attuazione della nuova legge sull’assistenza sociale
annunciando che è in elaborazione il Piano triennale sulla base delle
richieste del territorio. L’assessore proporrà l’aumento dei distretti
sperimentali circa l’integrazione dei servizi da 7 a 15 e ha insistito
sulla necessità di eliminare i ricoveri impropri aumentando nel contempo
l’assistenza domiciliare, che farà scendere sensibilmente la spesa.
Il dirigente medico dell’Asl, Fernando Ferrauti, ha fatto un rapporto
puntuale sulle numerose proposte emerse dai gruppi di lavoro. Il comune
cittadino cosa pensa dell’attuale assetto sanitario locale? «Partire da
zero» e, in uno scenario ora meramente virtuale, si augura solo due
ospedali ma più assistenza sul territorio. Questo comune cittadino è
certamente più avanti di tanti amministratori locali che si batterebbero
ancora per la riapertura di strutture che poi l’utente non sceglierebbe
mai per ricoverarsi. Quindi «no» netto agli ospedali-fotocopia, come
chiede il Polo, e piena attuazione del programma con cui ha vinto le
regionali: eliminazione degli sprechi (occupazione impropria di posti-letto,
doppioni di reparti e altro ancora), razionalizzazione della Pianta
organica, meritocrazia e coinvolgimento degli operatori e del cittadino
dando più spazio al volontariato.
«Chiediamo scelte forti e coraggiose - ha concluso l’assessore regionale
Antonello Iannarilli - che, pur sembrando impopolari, sono invece rivolte a
colmare carenze croniche che provocano una costante emorragia dalla
provincia di utenti e professionalità».
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