Previste nuove assunzioni
Dalla Regione ok all'organico di cardiologia
ANAGNI - Dopo la notizia del blocco delle prenotazioni per i trattamenti per ecocardiogramma,
presso l'ospedale di Anagni, nella giornata dello scorso martedì la Giunta regionale ha approvato diverse
piante organiche
Tra queste figura anche l'approvazione della pianta organica di cardiologia dell'ospedale di Anagni.
A commentare il provvedimento, atteso da tempo, è Giuseppe Palombo, segretario del partito dei Comunisti italiani: «La Giunta regionale ha provveduto all'approvazione della pianta organica, e quindi anche ad effettuare un primo passo verso la risoluzione dei problemi del settore cardiologia, in seguito all'interessamento del consigliere Regionale dei Comunisti italiani, Alessio D'Amato».
Infatti il blocco delle prenotazioni per i cittadini di Anagni, e non solo dato che presso l'ospedale si rivolgono anche utenti di un vasto comprensorio, è stato attribuito alla carenza di personale, addetto ai macchinari per
l'eco cardiogramma. Sappiamo però che di macchinari per questo tipo di controlli ad Anagni ce n'è uno solo, quindi non è neanche
giusto attribuire tutte le colpe ai pochi rimasti a far parte dell'organico
di cardiologia.
Il provvedimento preso dalla Regione Lazio contribuirà senza dubbio a
risollevare la situazione presso la cardiologia di Anagni
Infatti, nella delibera dello scorso martedì viene fatto, presente che, solo per l'ospedale della città dei Papi, è prevista l'assunzione di ben 24 unità paramediche, ovvero gli
infermieri specializzati, e 11 unità che andranno ad integrare la pianta organica del personale medico.
«Bisogna dare atto dice Palombo - che il provvedimento dell'amministrazione regionale potrebbe garantire una ripresa del settore
cardiologia di Anagni, la deliberazione a noi pervenuta è stata effettuata nella giornata di martedì, ora la responsabilità di renderla esecutiva è del
dottor Cavallotti, direttore generale della AsI di Frosinone, che dovrà fare in modo che queste assunzioni vengano veramente effettuate».
Valerio Ascenzi
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