Donazione milionaria da parte di una paziente all'ospedale di Isola del Liri. Ben cinquanta milioni sono stati elargiti da una donna che ha solo chiesto di migliorare ulteriormente una struttura, dei cui servizi era rimasta soddisfatta. Davvero controcorrente la scelta di questa paziente. Mentre tutti si lamentano della sanità, sostenendo di pagare troppo per servizi carenti, c'è chi, invece, arriva a mettere mano al portafoglio per dire "grazie" e contribuire concretamente ad alzare il livello delle prestazioni erogate al pubblico. A darne notizia, è stato Giulio Rossi, il segretario responsabile della Sanità della Uil di Frosinone. Il sindacalista ha scritto una nota al manager e al direttore sanitario della Asl di Frosinone, rispettivamente il dottor Carmine Cavallotti e il dottor Carlo Mirabella. In pratica, nella missiva, il sindacalista ha voluto dimostrare che il livello delle prestazioni sanitarie dell'ospedale di Isola del Liri è elevato, ma il "male" della struttura è che questo funzionamento non viene sufficientemente pubblicizzato. Forse il personale non è adeguato alle esigenze dell'utenza, non sono stati fatti investimenti per il miglioramento strutturale dell'edificio, mancano le apparecchiature sanitarie, eppure «grazie allo spirito di intraprendenza e abnegazione di tutto il personale - ha scritto Giulio Rossi - vengono mantenuti alti livelli di rendimento». Prova concreta di questo buon funzionamento è stata, per l'appunto, la donazione milionaria, che, a quanto è dato sapere, risulta essere stata fatta qualche tempo fa, visto che i cinquanta milioni sono stati già spesi «immediatamente ed oculatamente per acquistare apparecchiature ed arredi, al fine di migliorare ulteriormente il servizio offerto dalla struttura che, a differenza delle altre individuate come sede di presidio sanitario, non è stata interessata da costose opere di ristrutturazione». Il rappresentante della Uil mette in risalto come l'ospedale di Isola del Liri sia «dotato di frequentatissimi servizi ambulatoriali e di un reparto di lungodegenza con 27 posti letto ed un alto indice occupazionale. Si ritiene - ha concluso Rossi riferendosi ai dirigenti dell'Asl - che un elemento negativo comune tra la vecchia e l'attuale gestione sia la cronica incapacità di propagandare ed incentivare i numerosi esempi di buona sanità esistenti sul territorio».

Sa. Ra.