Sanità/Illustrate le strategie per
ripianare il deficit: potenziare i servizi per evitare le costose prestazioni
esterne Il manager: «Ecco la mia
rivoluzione» Cavallotti presenta il bilancio,
previsti grossi investimenti per gli ospedali
di RAFFAELE CALCABRINA
Duecentosessantaquattro miliardi: questo è il debito che
l’Asl di Frosinone prevede per il bilancio 2001. «L’azienda che pure ha già un
grosso debito - spiega il manager Carmine Cavallotti - va rilanciata e solo
investendo posso pensare di ripianare il deficit. In questa prima fase del mio
mandato non posso pensare esclusivamente al bilancio, per cui ho fatto una
precisa scelta strategica». I costi che maggiormente incidono sul bilancio della
sanità ciociara sono quelli relativi alle prestazioni sanitarie (442 miliardi) e
al pagamento del personale dipendente (422 miliardi). Seguono poi le spese per
la cosiddetta mobilità sanitaria (ovvero i costi sostenuti per far fronte alla
richiesta di interventi sanitari presso altre strutture, anche fuori regione)
che ammonta a 146 miliardi. Il grosso delle entrate è invece rappresentato dai
905 miliardi che la Regione elargisce all’Asl. Sulla mobilità sanitaria
Cavallotti precisa che si tratta di «persone che si rivolgono al di fuori della
nostra Asl per la cura di patologie che noi non garantiamo come
neurotramatologia cranica, oncologia, chirurgia cardiovascolare, ematologia e
chirurgie specialistiche. È chiaro che se non investo per potenziare servizi che
oggi non garantiamo, quei 146 miliardi di passivo non potrò mai recuperarli». Il
manager passa poi ad analizzare la situazione delle strutture ospedaliere.
«Abbiamo previsto in bilancio 30 miliardi per l’adeguamento delle strutture alle
normative in materia di sicurezza: in attesa di altri soldi dalla Regione
provvediamo ad eseguire gli interventi più immediati. Mai in passato, infatti,
erano stati programmati interventi di ristrutturazione edilizia degli ospedali».
Ci sono poi dei punti in bilancio sui quali il manager sembra avere le mani
legate: «Le spese per il pagamento degli stipendi della dirigenza e dei
dipendenti e per l’acquisto dei farmaci, i cui prezzi sono aumentati». Tra le
novità segnalate da Cavallotti anche un protocollo d’intesa con i medici di base
per l’anagrafe degli assistiti. «Noi non siamo in grado di verificare da soli
l’anagrafe per cui abbiamo richiesto il contributi degli stessi medici di
famiglia. In tal modo potremo avere un’anagrafe reale di tutti gli assistiti».
Non sono mancate poi alcune considerazioni sulle liste d’attesa. «È
necessario che il cittadino sappia, al momento della prenotazione, quali sono i
tempi d’attesa per evitare ogni tipo di favoritismo. Ma spesso tali tempi sono
allungati dalla mancanza di personale, dalla carenza di macchinari e dalla
mancata informatizzazione delle prenotazioni». Cavallotti, nonostante le
polemiche dello scorso mese, sollevate dall’assessore regionale all’Agricoltura
Antonello Iannarilli sul deficit dell’azienda, si mostra tranquillo. «Il punto è
razionalizzare i servizi e dare risposte all’utenza. A fine maggio presenterò il
mio piano sanitario. Se sarò io l’artefice del rinnovamento, lo stabilirà la
verifica che ci sarà fra 14 mesi. Ma se io rispondo per quello che faccio,
pretendo altrettanto dai miei dipendenti. Primari compresi».
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