Alatri/Il San Benedetto costretto a
sopperire alla chiusura del nosocomio di Ferentino e alle carenze di quello di
Frosinone Code infinite, l’ospedale
scoppia Al Pronto Soccorso arrivano, in media,
150 richieste d’intervento al giorno
di GLORIA VINCI
Code interminabili davanti al Pronto Soccorso di Alatri. Più di centocinquanta le richieste giornaliere di
intervento urgente. Medici e infermieri sull'orlo di una crisi di nervi per
lo stress da superlavoro. Insomma, l'ospedale San Benedetto è a rischio collasso
per il numero eccessivo di prestazioni che, ogni giorno, vengono richieste alla
struttura sanitaria. Il nosocomio di Alatri, infatti, fungerebbe da
collettore di un'utenza molto più ampia rispetto al numero di pazienti previsto
per il "San Benedetto". E il rischio è alto. Risulta, infatti, che spesso medici
e infermieri siano sottoposti ad insostenibili turni di lavoro, fino a 12 ore
consecutive, pur di garantire a tutti un tempestivo e adeguato intervento. E
lo stress può fiaccare anche il medico più esperto e preparato. Ma non è solo il
Pronto soccorso a scoppiare. Dopo l'immediato intervento, i pazienti vengono
smistati in altri reparti che a loro volta si sovraccaricano di richieste di
ricovero. Quali le ragioni di una tale affluenza, che rischiano di penalizzare
anche l’utente, nonostante la qualità dei servizi offerti dal nosocomio San
Benedetto? Ad Alatri si riverserebbero numerosi utenti della zona di Ferentino e
dintorni. Ma non è stata solo la chiusura dell'Ospedale ferentinate a
determinare un rilevante flusso migratorio nel vicino centro ospedaliero di
Alatri. Consistenti gruppi di pazienti provengono anche da Frosinone e persino
da zone fuori provincia, quale la stessa Roma. La preferenza accordata alla
struttura ospedaliera alatrense non sarebbe dettata solo dalla necessità.
L'Ospedale San Benedetto si trova all'avanguardia in numerosi settori della
medicina e chirurgia, estremamente rilevanti per il benessere collettivo.
Basti pensare, prima di tutto, al modernissimo ed efficientissimo centro di
Ortopedia (diretto dal dottor Lorenzo Ingegno) invidiato da tutti i paesi del
circondario. Il reparto, fiore all’occhiello dell’ospedale, è preso d’assalto
tutti i giorni da persone, molte delle quali provengono da fuori provincia. Non
è da meno il centro di Radiologia, dove è in uso un sistema di diagnosi dei
tumori quale la Tac "a spirale", del quale si servono anche famosi professori e
specialisti italiani. Purtroppo l'efficienza delle tante novità è spesso
vanificata dalla cronica mancanza di personale, sia medico che infermieristico.
Soprattutto quest'ultimo è stato ridotto all'osso, mentre a fronte dei tanti
medici sfornati dalle Università gli stessi concorsi per il reclutamento sono
stati da tempo bloccati. D'altra parte, molti medici che pur prestano la loro
opera nell'Ospedale si alternano caoticamente con contratti a tempo determinato
a tutto danno dell'efficienza generale del servizio sanitario. In verità sin
dalla scorsa estate i primari dell’ospedale si rivolsero al manager Asl e allo
stesso prefetto per superare tale situazione di emergenza. Da allora, poco o
nulla è stato fatto.
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