Cassino. Minchella e Paolini
vogliono rendere noti i risultati dello studio a tutte le Asl Tumori,
necessaria adeguata prevenzione
In due anni si sarebbero potuti infatti eliminare oltre
centomila decessi su tutto il territorio nazionale di
BENIAMINO PAPA
CASSINO - Dopo il commovente caso della
cassinate di cinquantasei anni, morta di tumore alcuni giorni fa e che
aveva celato la malattia alla figlia laureanda per non compromettere i
suoi studi, torna d’attualità nel cassinate il problema delle morti per
cancro. Un fenomeno in piena crescita, come indicano tutte le statistiche
ufficiali di quest’ultimo periodo. Una crescita che ha indotto alcuni
familiari di persone decedute di cancro a farsi promotori di una
interessante iniziativa finalizzata ad aprire un vero e proprio
osservatorio nel territorio per le malattie tumorali. «Abbiamo contattato
alcuni esperti oncologi nazionali e uno belga per far esaminare in maniera
più approfondita i casi di morte di cancro avvenuti nel cassinate negli
ultimi dieci anni - ha detto Pasquale Minchella, uno dei promotori
dell’iniziativa - non vogliamo accusare nessuno, intendiamoci. Il nostro
obiettivo è solo quello di mettere a disposizione dei cittadini e anche
degli operatori sanitari informazioni utili per poter individuare i
soggetti più a rischio, che per abitudini di vita, per incidenza
ereditaria o perché abitano in zone sottoposte a fattori di rischio,
possano avere problemi di questo tipo in futuro». Il fenomeno dei
tumori è in costante crescita non solo nel cassinate, ma in tutto il
territorio della provincia di Frosinone. Attualmente l’Asl ha a
disposizione i dati che riguardano il periodo che va dal 1987 al 1994,
durante il quale si sono registrati ben 412 morti per cancro. Sebbene le
stime ufficiali degli ultimi sette anni non siano state ricostruite con
esattezza, di certo si sa che il fenomeno ha subito un sensibile
incremento, tanto che la Regione Lazio ha promosso perfino uno screening
di massa iniziato alla fine del 1999 e che terminerà entro la prossima
estate. L’indagine promossa dalla Regione Lazio ha finora interessato
anche diverse zone della Ciociaria, dove i sanitari hanno sottoposto alla
mammografia un gran numero di donne di età compresa tra i ventiquattro e i
sessantanove anni. Per far fronte al crescente numero di diagnosi
tumorali, i medici del nosocomio cassinate hanno predisposto anche una
serie di attività finalizzate alla cultura della prevenzione, che finora
resta uno dei principali rimedi al fenomeno delle morti di cancro.
«Alcuni recenti studi da noi effettuati - ha affermato il prof.
Paolini dell’Università Tor Vergara - hanno evidenziato come oltre
centomila decessi che si sono registrati nel biennio 1995-1997 si
sarebbero potuti eliminare se i pazienti avessero attuato un’adeguata
attività di prevenzione o avessero rispettato uno stile di vita più
adeguato. Questo motivo ci ha spinto a dare la nostra disponibilità presso
tutte le Aziende sanitarie locali della regione per illustrare i risultati
di tali indagini».
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