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Venerdì 20 Aprile 2001 | |
NEOPLASIE E PREVENZIONE NEL
LAZIO ROMA - Sono 300 le morti per tumore all'utero che potrebbero essere evitate nel Lazio se le donne si sottoponessero periodicamente all'esame del pap test. Lo afferma Modesto D'Aprile, presidente del collegio dei primari oncologi ospedalieri alla presentazione del quinto congresso nazionale. I dati del registro dei tumori di Latina sul tumore all'utero e indicativi dell'andamento dei tumori nel centro Italia, ha spiegato l'oncologo, affermano che nel Lazio ogni anno si ammalano di tumore alla cervice uterina 550 donne e la mortalità è quasi del 50%. «Questa mortalità potrebbe essere pari a zero - ha sottolineato D'Aprile - perché si tratta di un tumore facilmente diagnosticabile con un semplice pap test che ogni donna dovrebbe fare e che costa appena 10.000 lire. E la dimostrazione che questo tumore è prevenibile è mostrato dall'esempio della Repubblica di San Marino dove l'esame viene seguito di routine la mortalità è pari a zero». Secondo il registro di Latina ogni anno nel Lazio si verificano 13.000 nuovi tumori e muoiono di queste malattie circa 10.000 persone. Tra gli uomini al primo posto figura il tumore al polmone (2500 casi); nelle donne è il tumore al seno a colpire di più (1700 nuovi casi l'anno). Con un’adeguata attività di prevenzione è possibile, cifre alla mano, ridurre la mortalità in maniera considerevole. Il discorso non vale ovviamente solo per le donne e solo per il tumore all’utero o al seno. È possibile fare prevenzione a tutto campo per le diverse forme neoplastiche. |