di Davide della Rosa - Segretario Generale della Funzione Pubblica Cgil

Si fa ogni giorno più preoccupante la situazione nei nostri ospedali a causa della ormai cronica carenza di personale, in particolare personale infermieristico.
La situazione, complessivamente delicata, trova i punti di maggiore crisi a Cassino dove da un mese sono stati soppressi 8 posti di astanteria, nella unità operativa di pneumologia dove il medico opera senza infermieri, a Frosinone dove sono a rischio alcuni posti letto presso il reparto di malattie infettive e la cardiologia dove sembra verranno ridotti 6 posti letto e trasferiti in altri ospedali della Provincia.
Questa, come dicevamo è la punta emergente di un iceberg che è di dimensioni molto più vaste, basti pensare ai barellieri: ne mancano 108, a fronte dei 60 che verranno assunti tra breve, agli.ausiliari (sono centinaia quelli che mancano), ai tecnici di laboratorio analisi e di radiologia. La causa di tutto ciò è ormai chiara: blocco dei concorsi dal 1994, assenza di una dotazione organica definitiva, ricorso continuo ai contratti a termine (soprattutto infermieri) che ormai vengono reiterati ai limiti della legalità, giovani operatori, assunti con tale strumento che a un certo punto abbandonano perché vincono i concorsi in altri ospedali d'Italia. In questo modo si è creata una situazione gravissima che genera: caos organizzativo, mancanza di continuità assistenziale, demotivazione sui posti di lavoro. Non è superfluo ricordare che, nei mesi estivi, la situazione è destinata a peggiorare.
Quali le soluzioni? Ecco le proposte della Cgil Funzione pubblica:

a) Piuttosto che ridurre importanti servizi negli ospedali strategici (pensiamo alla cardiologia di Frosinone), meglio ridurli drasticamente (di fronte alle emergenze) nei piccoli ospedali;

b) In attesa che venga espletato il concorso per infermieri (o ripristinata la graduatoria del precedente concorso annullata dal Tar), bandire un avviso pubblico di mobilità, per accettare richieste di trasferimento a Frosinone, smettendola però con i favoritismi solo per pochi eletti;

c) Cosi come vanno incentivati i carabinieri e i poliziotti a lasciare le scrivanie ed andare sulle strade, allo stesso modo gran parte del salario accessorio o di produttività, nel caso degli operatori sanitari, va concentrato su chi opera nell'assistenza diretta al malato, attraverso progetti mirati a scoraggiare le decine di ausiliari, infermieri e tecnici adibiti impropriamente a compiti amministrativi ed a premiare chi lavora con passione.