Quattro anni fa la vicenda creò un vero e proprio scandalo nell'ambito
della sanità locale
Appalto da 186 miliardi alla Asl, gli indagati dal giudice
Secondo il Pm sarebbero state violate le leggi che riguardano il
bando di garaA suo tempo, stiamo parlando di quattro anni or sono, fu un grande scandalo, e provocò non solo vivacissime polemiche ma
anche una serie di ricorsi amministrativi e penali.
E proprio sotto l'aspetto penale il maxi appalto da 186 miliardi progettato all'Asl di Frosinone approda domani davanti al giudice delle udienze preliminari dottor Imposimato che dovrà decidere se rinviare o meno a giudizio, con l'accusa di turbatíva d'asta, l'ex direttore generale
Giuseppe Torti, i componenti della speciale commissione di valutazione (quella
che doveva valutare il possesso da parte dei partecipanti alla gara miliardaria dei
requisiti previsti dal bando) Giancarlo Zonfrilli, Gianfranco Margiotta, Antonio
Pantanella e Pio Pilozzi, nonché il progettista incaricato ing. Giuseppe Lupoi,
titolare dello Studio Speri di Roma e l'avvocato romano Pietro Sciubba estensore del
bando, nonché Francesco Belli, sindaco di Roccadarce.
Perché il caso è sfociato in un processo penale? Tutto nasce dal disco verde dell'allora
giunta regionale che finanziò per 186 miliardi un mega progetto dell'AsI che
prevedeva lavori nei presidi sanitari della provincia. Nell'aggiudicazione della gara sarebbero state violate, secondo quanto sostiene il pubblico ministero Tonino Di Bona, titolare dell'inchiesta, le disposizioni di legge inserendo nel bando condizioni che non evidenziavano chiaramente l'oggetto della gara. Sarebbe inoltre stata introdotta, per quanto riguarda l'attribuzione del punteggio, una formula matematica congegnata in maniera tale da non garantire la vittoria alla ditta che avesse presentato l'offerta più vantaggiosa. Da ultimo sarebbe stata esclusa dal bando di gara la progettazione e la direzione dei lavori dell'ospedale di Cassino, prevedendo invece due incarichi parziali e quindi una maggiorazione degli oneri a carico
dell'Asl.
Il castello accusatorio ovviamente è categoricamente respinto dagli indagati che domani, davanti al giudice, saranno assistiti dagli avvocati Piermaria de Cesaris, Giuseppe Felici, Piero D'Orio, Mario de Liuta e Saverio Fortuna. Parti civili si sono costituiti sia l'Ausl, nella persona dell'attuale direttore generale Carmine Cavallotti (che sarà assistito dall'avvocato Sandro Salera) e l'architetto Vona, uno dei tecnici che a suo tempo furono esclusi dalla gara e che sarà patrocinato dall'avv. Marco Pizzutelli.
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