TEMPESTA SULL’AZIENDA SANITARIA Iannarilli ancora contro il
manager: «Procedura illegittima, tutto da rifare»
Cinque ore di fila per un lavoro che forse non c’è. Per gli oltre mille
disoccupati ciociari in cerca di un posto di barelliere all’Asl c’è il rischio
della beffa. «Assunzioni illegittime» dice l'assessore regionale
all’Agricoltura, Antonello Iannarilli. «Non si possono assumere sessanta
barellieri senza aver prima riorganizzato la sanità locale e in assenza della
nuova pianta organica - continua Iannarilli -. In particolare ci sono alcuni
interrogativi da chiarire: cos’è il profilo professionale da barelliere? In
quale pianta organica è previsto? Qual è la normativa di riferimento? Come è
prevista la copertura finanziaria? Come è stata assicurata la trasparenza?» Ma
chi dirà ai mille disoccupati che è stato tutto inutile? «È vergognoso -
aggiunge l’assessore -. Dove li prende il manager i soldi per pagare i nuovi
assunti? Da quest’anno il deficit dell’azienda sanitaria, che si aggira attorno
ai 400 miliardi, lo devono pagare i cittadini con le tasse. E noi non vogliamo
nuove tasse. Non siamo contro le assunzioni, ma per farle bisogna prima
programmare. Noi non blocchiamo niente, ma le assunzioni così non si possono
fare. E sarà Cavallotti a prendersi la briga di dirlo alla gente». Perché a lei,
che è assessore all’Agricoltura, sta tanto a cuore la sanità ciociara?
«Intervengo sulle problematiche della mia provincia - conclude Iannarilli -. Io
in Ciociaria sono il primo degli eletti. Non travalico certo il ruolo del mio
collega, assessore alla sanità. Del resto in giunta c’ero anch’io quando è stata
approvata la delibera per il contenimento delle spese delle Asl. E poi ditemi
come si fa ad approvare una pianta organica a venti giorni dal proprio
insediamento. Questo non è programmare». Che il manager Cavalotti abbia i giorni
contati, nonostante sia in carica da soli sei mesi?
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