I VETERANI DELL’UFFICIO DI COLLOCAMENTO
«Giorni in coda per un posto che non
arriva mai» Tanti disoccupati inferociti per
le scarse indicazioni e la disorganizzazione dell’ufficio
Il centro per l’impiego di Frosinone di piazza San Tommaso d’Aquino è
gremito. Tutti in fila alla ricerca di un posto da barelliere. Mille le persone
che hanno deciso di presentarsi agli uffici di Frosinone: 513 disoccupati, senza
figli a carico, sono andati alla Provincia, gli altri 600 erano a piazza San
Tommaso. «Alle sei del mattino eravamo un centinaio - dice un lavoratore con
contratto a termine all’Asl -. Mi è toccato fare cinque ore di fila. E pensare
che più di qualcuno era davanti agli uffici sin dalle dieci di sera». Speranze
di ottenere il posto? «Poche. Solo qui siamo oltre seicento». Tra i tanti che
cercano un lavoro, molti "veterani" del collocamento. «Ma ci voleva tanto ad
organizzarsi meglio - dice Antonio di Ceccano -. Io sono venuto anche dieci
giorni fa per la selezione per 18 posti sempre all’Asl ed ho trovato la stessa
approssimazione. Qui ci sono tre distinte categorie di persone da selezionare,
ma la fila è unica. Chiedo: ma non si potevano fare tre file distinte?». «Ci
vediamo alla prossima», dice qualcuno che se ne va. «Vedo spesso i soliti volti
- risponde un altro -. Venite il mercoledì e vedrete che sono sempre gli stessi
che fanno le domande per un lavoro che non arriva mai». Accanto ai disoccupati
storici, c’è anche chi affronta la fila per la prima volta. Valeria, di
Alatri,
diplomata al Magistrale: «Sono rimasta impressionata. Ho cominciato a fare la
fila qui dove ero oltre il numero cinquecento, poi mi hanno spiegato che dovevo
andare in Provincia. Lì sono meglio organizzati, per fortuna ho già finito e
aspetto una mia amica che è in fila dalle dieci». «L’afflusso è stato enorme, ma
tutto si è svolto regolarmente - spiega Gerardo Segneri, direttore dei centri
per l’impiego -. Noi rispettiamo la normativa in vigore: non abbiamo alcun
interesse a creare disagi alla gente». «La sede nuova è pronta da tre mesi, ma
siamo ancora in locali carenti e dobbiamo subire pure le ire della gente», dice
Maurizio Lisi, un lavoratore del centro per l’impiego. Ma sull’entrata in
funzione della nuova sede Comune e Provincia fanno a scaricabarile.
Raf.Cal.
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