POLEMICA PER I REPARTI TRASFERITI «L’ospedale Umberto I non si
tocca» Ds e Fronte nazionale accusano il
manager. Chiesto l’intervento della Regione
Non trova consensi l’idea del manager dell’Asl, Carmine Cavallotti, di
spostare i reparti di dermatologia, oculistica, psichiatria e chirurgia
giornaliera dall’ospedale di Frosinone a quello di Ceccano. La questione
arriverà sul tavolo del presidente della giunta regionale Storace, al quale il
consigliere regionale Francesco De Angelis ha rivolto un’interrogazione «al fine
di impedire che il capoluogo venga privato di reparti di grande importanza».
«L’ospedale di Frosinone è stato riconosciuto dalla regione sede di Dea -
dice l’esponente diessino - e non va depauperato. Tale decisione ha sollevato
numerose proteste degli operatori e dei cittadini, giustamente preoccupati».
Stessa posizione per il sindaco del capoluogo Domenico Marzi: «Il consiglio
comunale con un ordine del giorno ha espresso ferma contrarietà all’ipotesi. Del
resto, anche se in condizioni di precarietà, quei reparti sono sempre stati lì.
Perché cambiare all’improvviso?». Il manager ha parlato di spostamento
temporaneo in attesa del 2004, quando entrerà in funzione il nuovo ospedale di
Frosinone. «Veramente al suo insediamento Cavallotti parlò di due anni e sette
mesi - aggiunge Marzi -. La nostra è comunque solo un’indicazione, un contributo
alla dialettica». Altolà a Cavallotti anche dal Fronte Nazionale. Per Biagio
Cacciola «è veramente incredibile quello che sta accadendo. Un’azione di
decentramento che sta trasformando l’Umberto I in qualcosa di indecifrabile».
Cacciola parla anche della convenzione con la Città bianca di Veroli: «Con quei
venti miliardi l’anno, Frosinone avrebbe potuto uscire dalla crisi in cui lo ha
portato una precisa strategia di depotenziamento del pubblico».
Raf.Cal.
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