Il Lazio, con un aumento del 33 per cento, detiene
il primato per i consumi a carico dello Stato Fuori controllo la spesa per i
farmaci In pole position nell’impennata debitoria, insieme alla nostra
regione, Sicilia e Calabria
di
WANDA CHERUBINI
LA SPESA per i farmaci a carico dello Stato è
fuori controllo e la regione Lazio insieme alla Calabria ed alla Sicilia
detiene il primato per i maxi consumi.Nei primi due mesi dell'anno la
spesa netta per pillole e sciroppi a carico dello Stato è cresciuta al
ritmo del 31,2 per cento. L'aumento per questo anno si attesta intorno al
33 per cento. La spesa pubblica per i farmaci potrebbe cioè a fine
anno crescere di oltre i 5300 miliardi di lire, dai quali detrarre 1700
miliardi stanziati dalla Finanziaria per risarcire le Regioni del mancato
incasso dei soppressi ticket. Rispetto al Duemila nella nostra regione la
spesa farmaceutica netta è salita del 35,6 per cento, la spesa lorda del
23,4 per cento e la spesa per le ricette del 17, 7 per cento. Aumenti che
portano, quindi, il Lazio in pole position insieme alla Sicilia e subito
seguito dalla Calabria per l'impennata della spesa farmaceutica. Gli
ultimi dati a disposizione dell'Osservatorio nazionale sull'impegno dei
medicinali sono estremamente indicativi. La media nazionale della spesa
farmaceutica tra gennaio e febbraio è cresciuta del 31,2 per cento.
Con dieci regioni (4 al Sud, una al Centro, il Lazio, 5 al Nord) oltre
la media. La vicina Umbria, al contrario del Lazio, insieme al Piemonte
sono state le regioni più parsimoniose, rispettivamente con una spesa
farmaceutica del 19,3 e del 25,4 per cento. Di interesse anche l'analisi
dei consumi che indica una impennata della spesa per i farmaci delle
classi rimborsabili (A e B) pari al 15,2 per cento, accompagnata da una
crescita delle confezioni del 4,8 per cento. Per i farmaci pagati, invece,
direttamente dai cittadini (classe C) la spesa è calata dell'8,4 per cento
ed il numero di confezioni dell'8,1 per cento. Ciò si deve
essenzialmente a due cause: il maggior ricorso alla gratuità da parte dei
cittadini invogliati dall'assenza di ticket e lo spostamento in classe A
di farmaci prima a pagamento. Quindi, insieme alla spesa per i
contratti e per le convenzioni, a quella per lo specialista e per
l'acquisto di beni e servizi, le uscite a carico del Sistema sanitario
nazionale per i farmaci si confermano uno dei capitoli maggiormente
sorvegliati da parte del Governo e delle Regioni. E sempre la questione
farmaci è al centro di uno dei tavoli di monitoraggio appena insediati al
ministero del Tesoro. E tante sono le preoccupazioni che altrettante le
prime ipotesi di contenimento delle uscite. Tra queste le ultime
proposte indicate da parte regionale riguarderebbero la limitazione delle
pluriprescrizioni e l'introduzione del prezzo di riferimento per classi
omogenee di farmaci, abbandonando il principio della bioequivalenza per
adottare invece quello della "pari efficacia" delle specialità. Ma
contro questa ipotesi si è subito schierata Farmindustria che non crede
alla necessità di una manovra aggiuntiva e comunque pretende decisioni
concordate e ragionevoli per tutti.
|