Alla sbarra Bruno Zangrilli, funzionario dell’Asl
condannato a quattro anni Concussione, processo in
Appello
DOVRÀ
comparire domani mattina, presso la Iª sezione penale della corte
d’Appello di Roma, Bruno Zangrilli, funzionario dell’Asl condannato per
cuncussione, a quattro anni e quattro mesi di pena. Nel processo in primo
grado che si è tenuto il 22 settembre scorso, i giudici condannarono
Zangrilli anche all’interdizione dei pubblici uffici ed al risarcimento di
20 milioni alla parte civile. La vicenda risale a sei anni fa, quando
Silvio Lauretti, negoziante di prodotti agricoli di Vallecorsa, insieme
alla madre Armandina Sacchetti, inoltra richiesta di autorizzazione
all’azienda sanitaria locale per la vendita di fitofarmaci. L’ufficio
competente però boccia la domanda a causa dei locali non idonei per tale
vendita. In quell’occasione l’imputato, che era andato sul posto per
un sopralluogo, suggerisce al commerciante di modificare parzialmente i
locali e che lui avrebbe pensato a dargli una mano per ottenere la
sospirata autorizzazione. Queste parole però insospettiscono il
Lauretti che si rivolge alle forze dell’ordine. L’uomo voleva ottenere la
documentazione richiesta in modo onesto e non certo pagando la «mazzetta».
Lo scandalo viene fuori quando Virgilio Cimaroli ( (l’uomo ha
patteggiato la pena) non usa mezzi termini e fa capire chiaramente a madre
e figlio che per il rilascio di quella licenza si sarebbero dovuti
sborsare un pò di soldi. Per l’esattezza quattro milioni. A quel punto
i poliziotti della squadra mobile che avevano già avviato le indagini
fanno scattare la trappola. Lauretti si presenta sul luogo
dell’appuntamento fissato con Cimaroli con tutto il denaro che era stato
richiesto. Gli agenti lo traggono in arresto in flagranza di reato.
Successivamente scattano le manette anche per il funzionario dell’Asl.
Domani mattina, i giudici della capitale dovranno emettere la sentenza
definitiva. La condanna potrebbe anche essere ribaltata. I legali
difensori dell’imputato, gli avvocati Vittorio Perlini e Giampiero
Quadrini sono fiduciosi. Silvio Lauretti e la madre, che si sono
costituiti parte civile, sono rappresentati dall’avvocato Giancarlo
Corsetti.
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