Cronaca di Frosinone

Venerdì 18 Maggio 2001
Barellieri: da Fi accuse durissime all’Asl
Iannarilli ha ragione e Roscia punta il dito sui responsabili di una situazione di estremo disagio

di LUCIANO RENNA

DUE diritti, due sofferenze. Disagio a non finire. Roba da «repubblica delle banane». Domenica sera e sino alle cinque del mattino per votare; tutti in fila e più di qualcuno costretto a rinunciare, ieri l’intervento dell’assessore regionale Antonello Iannarilli sull’Amministrazione della Asl, ha fatto il paio con la cronaca di una nuova giornata vergognosa vissuta da migliaia di cittadini in fila davanti agli Uffici di Collocamento per un posto di barelliere. Massimo Roscia, coordinatore provinciale di Fi, non ha peli sulla lingua: si tratta di scene che in provincia, in Italia e in Europa non si dovrebbero vedere; non può accadere d’essere costretti a mettersi in coda «per una richiesta legittima, sacrosanta, sancita dalla Costituzione. Senza alcuna enfasi, ieri è stata scritta una pagina vergognosa della nostra provincia. Non da parte dei cittadini, uomini e donne in condizione di bisogno o miglioramento del proprio bilancio familiare, ma per colpa di Amministratori che non si sono dimostrati all’altezza del compito loro affidato».
Roscia ricorda a chi fa il... sordo, che Iannarilli ha fornito uno spaccato puntuale e preciso sulla storia di queste assunzioni alla Asl, sottolineando che l’intera struttura sanitaria è da rivedere e mettere subito su una carreggiata amministrativa diversa. «Puntuale e preciso com’é sua abitudine, non immaginava, peraltro, la più completa assenza di un atto deliberativo della Asl sui barellieri o figure professionali simili». Se così è, c’é da restare sbalorditi, commenta Roscia: il fatto, insomma, è ancora più grave. Aggiunge: «Per poter assumere occorre chiarire le problematiche sollevate da Iannarilli e soprattutto era necessario, prima, stabilire, con atto deliberativo, perché, come, quando e a quali fondi attingere...Non esisterebbe nulla. Forse qualche letterina il cui valore formale è sostanzialmente cosa ben diversa da un atto deliberativo e chiunque fosse assunto con una procedura di questo tipo potrebbe considerarsi dipendente pubblico per non più di qualche secondo». Si tratta di un errore o di uno scherzo? «Noi siamo indignati, commenta Massimo Roscia, e chiunque ha sbagliato deve pagare. Subito. Non si può giocare sulle sofferenze (anche fisiche) e sulle aspettative della gente. Forza Italia non ci starà mai a giochetti del genere».