Udienza preliminare per l’ex direttore generale
della Asl Torti, dirigenti e professionisti. La parola al
gup Appalto per l’ospedale, in
otto davanti al giudice Nella richiesta di rinvio a giudizio ipotizzati dal pm i reati
di abuso d’ufficio e turbativa d’asta
di
LORIS FRATARCANGELI
ERA il novembre del 1997 quando l'udienza
preliminare venne fissata per la prima volta. Dopo quattro anni di rinvii,
dovrebbe essere la volta buona. Lunedì mattina, davanti al gup del
tribunale di Frosinone, compariranno le otto persone (tra manager,
dirigenti e professionisti) indagate in merito al bando pubblico per
l'affidamento degli incarichi di progettazione e dei lavori di costruzione
del nuovo ospedale del capoluogo. Per il quale la Regione Lazio stanziò la
bellezza di 186 miliardi di lire! Sono l'ex direttore generale della
azienda sanitaria ciociara Giuseppe Torti, i componenti della commissione
per esame e valutazione delle offerte (Giancarlo Zonfrilli, Gianfranco
Margiotta, Antonio Pantanella, Pio Pilozzi), l'ingegnere Giuseppe Lupoi e
l'avvocato Pietro Sciubba, entrambi di Roma (consulenti dell'allora
manager della sanità provinciale) e Francesco Belli, sindaco di Roccad'Arce. I sostituti procuratori Tonino Di Bona e Adolfo Coletta, che
si sono occupati dell'inchiesta, hanno chiesto, per tutti loro, il rinvio
a giudizio. Cioè, il processo. I reati ipotizzati dai magistrati sono
quelli di abuso d'ufficio e turbativa d'asta. In concorso tra di loro, è
scritto nella richiesta di rinvio a giudizio, e su istigazione del Belli,
gli indagati, abusando dei rispettivi uffici, avrebbero inserito nel bando
clausole e condizioni che non evidenziavano in modo chiaro l'oggetto, non
essendo esplicito il termine entro il quale esercitare le esclusioni
(delle imprese che avrebbero partecipato alla gara) e avrebbero previsto,
nello stesso bando, una formula matematica tale da assicurare
l'aggiudicazione anche a chi avesse presentato un'offerta eccessivamente
bassa. L'ex direttore generale, i due professionisti romani ed i
membri della commissione avrebbero approvato la graduatoria provvisoria,
sempre secondo le accuse dei due magistrati, in modo da poterne
determinare l'esito, pur in presenza di una clausola di esclusione
rappresentata dalla eventualità di un'offerta «anormalmente» bassa. I
sospetti degli inquirenti, dunque, si sono soffermati sui criteri,
ritenuti poco cristallini, che hanno ispirato il bando. Inoltre, Giancarlo
Zonfrilli, come responsabile della segreteria tecnica e Giuseppe Lupoi,
consulente, sono indagati anche per la liquidazione di una parcella di 641
milioni di lire (a beneficio dello stesso Lupoi) per studi di fattibilità
nel campo dell'edilizia sanitaria nonostante, così scrivono i due
sostituti, mancasse il visto di conformità dell'ordine professionale
competente, nonostante non vi fosse una delibera di incarico e mancasse la
dichiarazione di incarico urgente e nonostante il contratto tra le parti
prevedesse solo il rimborso spese. Lunedì la richiesta di rinvio a
giudizio sarà valutata dal giudice per le udienze preliminari. Due le
opzioni: archiviazione o processo. Gli indagati sono assistiti dagli
avvocati Piero D'Orio, Piermaria De Cesaris, Mario Delitta, Saverio
Fortuna. Nella prima udienza, poi rinviata, si costituirono le parti
civili. La Asl è rappresentata dall'avvocato Sandro Salera. Anche uno
dei progettisti esclusi, architetto Antonio Vona, ha deciso di costituirsi
parte civile. Lo assiste l'avvocato Marco Pizzutelli.
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