Frosinone

Sabato 16 giugno 2001
Polemica lettera di protesta
Si ribellano i medici di ortopedia: "Contro di noi un clima ostile"

Mentre Cavallotti ribadisce di voler portare a termine il suo mandato e programma gli interventi prossimi venturi, esplode la polemica della divisione dì ortopedia e traumatologia dell'ospedale Umberto I.
Il primario Di Giovanni ed i suoi collaboratori (i dottori Luccioli, Carè, Gasparrini e Albo) hanno inviato allo stesso Cavallotti, al direttore sanitario Mirabella, al direttore amministrativo Raponi, al direttore sanitario dell'ospedale Celletti e, per conoscenza, al Prefetto, al Sindaco, agli assessori comunali e regionali alla sanità, al presidente della commissione consiliare alla sanità, al tribunale del malato e al presidente dell'ordine dei medici, una durissima lettera.
Leggiamola insieme.
«Dopo le negative esperienze avute con le precedenti direzioni. Ci auguravano che fosse giunto il momento di essere interpellati per una programmazione delle nostre condizioni di lavoro. Al contrario le annose necessità della divisione di Ortopedia e Traumatologia dell'ospedale di Frosinone non sono state giudicate degne di essere ascoltate, e, ove non bastasse, sulle nostre difficoltà, contro le quali la nostra unica arma è stato il sacrificio quotidiano, vediamo ora costruiti vili teoremi tesi a qualificare il nostro operato. Pertanto, avendo riscontrato un palese clima ostile nei nostri confronti (vedi la assunzione di una unità medica ritardata per tre mesi sino a vanificarla, vedi trasferimento senza sostituzione di una unità infermieristica addetta alla sala gessi, vedi il trasferimento di una unità medica nonostante già ne mancasse una) manifestato dalla indifferenza alle nostre necessità obiettive e dall'impoverimento autoritario delle nostre risorse umane, ci sembra opportuno segnalare ufficialmente quanto segue.
Negli ultimi due anni siamo stati affiancati da colleghi che hanno ostacolato, con azioni sempre segnalate, il buon funzionamento della nostra divisione, ma nessun provvedimento è stato preso nei loro confronti, anzi, al contrario, agli ultimi due l'incarico per otto mesi è stato rinnovato due volte. Tale situazione ha creato ovviamente un clima di conflitto ed ha inficiato progressivamente il livello qualitativo e quantitativo del nostro operato tanto è che abbiamo dovuto sospendere l'ambulatorio per un lungo periodo, che sono stati sottoposti a turni di sala operatoria ed ambulatorio sempre le stesse persone, e molto spesso si sono creati disservizi per assenze ingiustificate ed improvvise.
Più volte con lettere ufficiali è stato chiesto anche di adeguare il numero dei posti letto all'organico medico e paramedico ed ai turni di sala operatoria ridotti ormai solo a 18 ore per la scarsità degli ambienti ed il numero delle specialità che ne usufruisce. Nel mentre prosegue questa opera di accanita e mirata persecuzione (nessuno ci ha mai dato spiegazioni). Ci vediamo presentare delle tabelle di monitorizzazione, ma cosa si vuol dimostrare? La nostra professionalità è indiscutibile ed ove lo fosse siamo pronti a dimostrare il contrario, viceversa non sappiamo se altri potranno trovate spiegazioni al loro operato destabilizzante.
Vi informiamo che dopo un ennesimo allontanamento di una unità operativa si è ancor più determinata la impossibilità fisica ed umana di assicurare il buon funzionamento della nostra divisione. Noi medici non ce la sentiamo più di essere sempre penalizzanti, e siamo sempre gli stessi ad esserlo, continuando a fare il nostro dovere in condizioni sempre più precarie e demotivati.
Ricordiamo che attualmente sono in servizio: un primario dirigente di 2° livello di ruolo, un dirigente di 1° livello extra moenia di ruolo, un dirigente di 1° livello intra moenia di ruolo, un dirigente di 1° livello in prestito dal pronto soccorso non specialista, un dirigente di 1° livello specialista a tempo determinato, un dirigente di 1° livello di ruolo extra moenia a tempo parziale (secondo l'ultima decisione dell' 11/06/2001) con la divisione di Alatri. E ricordiamo che si sta minando la attività di una Divisione di un Ospedale Generale Provinciale sede di Dea di primo livello.
Pertanto i sottoscritti chiedono un incontro urgentissimo con la S.V al fine di affrontare le problematiche espresse e migliorare le condizioni di lavoro che si sono rese progressivamente enormemente disagiate, ed anche al fine di poter capire quali poteri occulti remano costantemente contro di noi».